dal Piemonte, storie di campane e di artigiani custodi di un’arte antica e preziosa – .

Non è festa senza il suono di una campanella. Un messaggio in musica capace di scandire le giornate e i momenti di condivisione in una comunità. Lo diamo per scontato ma non è scontato. Ci sono piccoli paesi, spesso in montagna, dove quel ritmo inconfondibile è in via di estinzione. A Torrette, frazione all’ingresso del comune di Casteldelfino, in provincia di Cuneo, un gruppo spontaneo di persone ha preso a cuore il desiderio di una famiglia di tramandare la melodia di quel campanile affinché non vada perduta.

Il campanile del borgo Torrette a Casteldelfino.

Andiamo con ordine. Prende il nome il suono delle campane festose tipiche delle piccole chiese e cappelle montane del basso Piemonte “baudetta”. Indica un ritmo particolare ottenuto suonando, con un martello a mano, una o al massimo due campane. Non ce ne sono più nei campanili dei piccoli paesi e così via ogni paese ha tramandato di padre in figlio la sua speciale colonna sonora del festivalconcepito dalla sensibilità di suonatori d’altri tempi che si impegnavano a riprodurre più note da una o due campane.

Dino Murazzano, che ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua carriera lavorativa costruendo campane, ha raccontato a Saluzzo un’arte antica, durante la Mostra dell’Artigianato. Vicino a lui, Amilcare Gallo, titolare di una delle cinque fonderie che oggi producono campane in ItaliaFonderie Ecat a Mondovì. “La baudetta consiste nel percuotere la campana in più punti – ha spiegato Murazzano prima di far risuonare la melodia di una campana di quattro chilogrammi in un’antica stanza settecentesca –. È uno strumento musicale che ha una sola nota fondamentale: colpendo nel punto giusto si ottengono ottave e armonie diverse”. Nell’ambito di Alevè Libre (una proposta di incontri, percorsi di formazione tra arti e artigianato organizzata dal Comune di Casteldelfino in collaborazione con le associazioni del territorio), il 26 maggio e il 2 giugno Paolo Marchetto insegnerà a chi lo desidera la melodia che da sempre sinonimo della festa patronale di Torrette. Un gesto semplice, quello di trasmettere, che può garantire un futuro al Paese. Perché senza baudetta non c’è festa, e senza festa non c’è comunità.

Per costruire una campana ci vogliono circa trenta giorni. [Foto Fonderie Ecat Campane]

Se la melodia di una campana è senso di appartenenza per gli abitanti di un luogo, per chi la costruisce è un esercizio di pazienza. “Ci vuole allenamento e perseveranza per realizzare una campana, un’arte antichissima”. A parlare è Amilcare Gallo, titolare di Fonderie Ecat Campane, l’azienda che nel 1995 ha rilevato il prezioso know-how dell’Antica Fonderia Achille Mazzola. “La campana è costituita da una nota fondamentale che, vibrando, crea un insieme di armonici che danno voce alla campana – spiega Gallo -. Gli esperti sono in grado di identificare il produttore dal suono”. La vita media di una campana che suona due volte al giorno è di 150-200 anni. Per costruirne uno occorrono circa trenta giorni e il risultato sarà un pezzo unico di artigianato: “Ciò che caratterizza ogni campana è il suo profilo, il fattore principale che ne determinerà il suono. Le campane vengono generalmente definite in base alla nota fondamentale che emettono, al loro diametro e al loro peso. Il processo produttivo inizia con la costruzione dell’ anima, una struttura in mattoni creata con l’ausilio di una dima rotante che servirà da supporto nelle successive fasi di lavorazione e permetterà di sopportare l’enorme pressione generata dal bronzo liquido durante la fusione. ”. Una volta terminata la procedura, la campana deve essere accordata, “spesso su un concerto già esistente con cui dovrà essere accordata: una volta questa operazione era affidata all’orecchio di un musicista, ora la tecnologia digitale ci consente livelli di assoluta precisione”. ”.

[Foto Fonderie Ecat Campane]

I rintocchi nati a Mondovì risuonano oggi in tutto il mondo: dai piccoli borghi d’alta quota alle chiese antichissime, fino agli States, dove ogni 11 settembre, nei vigili del fuoco di Millburn, una campana ricorda i colleghi caduti nel tentativo di salvare le vittime dell’attentato alle Torri Gemelle.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Ecco la lettera del Commissario Straordinario SIN Emilio Errigo al Comune di Crotone relativa alla convocazione in Consiglio Comunale del 13.05.2024
NEXT Concluse ad Assisi le catechesi interregionali umbro-marchigiane – .