“Ucraina sconosciuta – Cattolici romani sulle rive del Dnipro” del Dott. Mario Po’. / Cultura e Spettacolo / Settimanale della Diocesi di Concordia-Pordenone – .

“Ucraina sconosciuta – Cattolici romani sulle rive del Dnipro” del Dott. Mario Po’. / Cultura e Spettacolo / Settimanale della Diocesi di Concordia-Pordenone – .
“Ucraina sconosciuta – Cattolici romani sulle rive del Dnipro” del Dott. Mario Po’. / Cultura e Spettacolo / Settimanale della Diocesi di Concordia-Pordenone – .

Venerdì 3 maggio alle ore 20,30 nella sede della Fondazione “Ada e Antonio Giacomini” in Borgo Aleandro, 23 a Motta di Livenza verrà presentato il libro “Ucraina sconosciuta – Cattolici romani sulle rive del Dnipro” del dottor Mario Po’ essere presentato.
Mario Po’, Direttore del Centro Culturale e Museale della Scuola Grande di San Marco a Venezia, con questo lavoro, attraverso interviste e una prospettiva storica, offre una visione lucida della comunità cattolica romana, evidenziandone il ruolo cruciale durante il periodo bellico e cambiamenti sociali in corso in Ucraina.
Dopo tredici anni di viaggi in Ucraina, con questo libro Po’ ha pensato che fosse giunto il momento di “rimediare ad un’ingiustizia informativa” e far conoscere veramente la storia della nazione ucraina con tutte le sue realtà socio-culturali, politiche e linguistiche. , ecclesiale.
Il libro si presenta in due parti: la prima contiene alcune voci dirette della comunità cattolica romana, la seconda contiene alcuni riferimenti alla storia della politica e alla storia del pensiero in relazione alla primaria e di fondo critica che attanaglia l’Ucraina, ovvero , i suoi rapporti con la Russia, anche per questioni ecclesiali.
Tra le interviste si segnalano quelle a monsignor Mieczyslaw Mokrzycki, arcivescovo di Lviv, Valery Swiders’kyj, autista di autobus, con “il ritmo dell’autobus ucraino nel sangue” che tiene a rischio i piccoli libri di preghiere, realizzati clandestinamente dai genitori di deportazione e morte per mano della polizia segreta comunista e ad un sindaco cattolico che ha affermato: “Sventoliamo la bandiera europea perché siamo già europei; anzi siamo più europei degli italiani perché continuiamo ad amare i valori del nostro continente”.
Oggi l’Ucraina, dopo la decomunizzazione avvenuta dopo il 1991, sente di doversi derussificare perché alla Russia viene attribuita la memoria cruenta dello stalinismo, sente di dover riscoprire i valori del precomunismo rimasti nella tradizione come il vero forza della nazione, che da secoli lotta per la propria identità. In questo scenario socio-politico, la Chiesa cattolica romana ha un ruolo di primo piano nell’educazione delle giovani generazioni: quello dello stare insieme con la gente per crescere insieme.

 
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