Circondato da un branco di bambini E picchiato a sangue. Le vittime lo sono tre amici tra i 17 ed i 18 anni, finito al centro di una violenta aggressione nel parco Borsellino di Legnano la sera del 30 aprile. I ragazzi erano seduti su una panchina poco prima di mezzanotte quando all’improvviso lo furono avvicinato da un gruppo di circa 15-20 adolescenti.
Questa è la storia del preoccupante episodio di violenza ha aggredito uno dei giovani, ancora sotto shock per quanto accaduto: «I ragazzi ci hanno chiesto di spostarci dalla panchina, non avevano più di 15 anni – racconta -. All’inizio pensavamo fosse uno scherzo. Ma quando ci siamo alzati per andarcene, ci hanno bloccato il passaggio. Le 4 ragazze che erano con noi sono riuscite a scappare immediatamente”. Ne è seguito un attacco rapido e brutale che ha visto uno dei suoi amici diventare il bersaglio principale: «Hanno cominciato a provocarlo, senza motivo. Volevano solo combattere. Ha reagito solo dopo aver ricevuto uno schiaffo, cercando di difendersi. Ma erano troppi, circa venti a uno.
Il racconto prosegue descrivendo la violenza scoppiata nei minuti successivi: «Il mio amico è stato picchiato a morte, finché non gli hanno strappato la felpa: aveva la faccia sanguinante”. Non solo lui, ma anche gli altri componenti del gruppo hanno subito aggressioni fisiche: «Poco dopo se la sono presa anche con noi. Ci hanno preso a calci sugli stinchi e in testa. Quando ho provato a scappare, sìSono inciampato e tutti si sono scagliati contro di me, colpendomi con pugni e calci in testa”.
La situazione non è degenerata più da solo grazie all’intervento di alcuni ragazzi più grandi che erano nel parco: «Dopo una ventina di secondi questi ragazzi sono intervenuti e hanno fermato l’aggressione. Ci hanno portato davanti al comune dove è arrivata la polizia. È stata chiamata l’ambulanza e ci hanno portato in ospedale. Mi è stato diagnosticato un trauma cranico e altre ferite lievi, al mio amico una contusione al torace”.
La velocità e la ferocia dell’attacco lasciò i tre amici in uno stato di shock e incredulità: «Sono dieci anni che frequentiamo questo parco: sappiamo che c’è spaccio di droga ma non abbiamo mai assistito a nulla del genere. Le telecamere presenti nel parco avrebbero dovuto registrare fatti assolutamente gravi”. Le vittime dell’aggressione hanno sporto denuncia alle Forze di Polizia.