Napoli, l’allenatore? Il suo nome è nessuno – .

Napoli, l’allenatore? Il suo nome è nessuno – .
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Attesa, passione tiepida, sindrome Cortellesi (c’è ancora domani), operazione quadrifoglio per la panchina azzurra, preferenze e riferimenti, e scétate Carulì allo chalet del cameriere Peppino a Mergellina. Chissà, chissà domani chi ci metterà le mani sopra, proclama Salvatore pittore di acciughe. Avevamo quattro allenatori al bar che Aurelio vuole cambiare il mondo, riferisce il giornalista online Pasquale Pazienza. Tra un bicchiere di coca e il 4-3-3 Aurelio tira fuori i suoi perché e propone le sue volontà, aggiunge il commercialista Saverio Malaspina. Non parliamo più di italiano, ora abbiamo tre pullman al bar, racconta Giacomo Frollo, pasticcere della Pignasecca. Ne sono rimasti tre, tre rarissimi e tre giganti sulla Strada Longa Longa di Castelvolturno, specifica Gennaro Piromallo, macellaio. Don Ciccio, che ne sai, chiede a Salvatore pittore d’acciughe. Aurelio pensa, risponde don Ciccio, portiere del palazzo, Conte è in cima ai pensieri, Pioli a destra dei pensieri, Gasperini a sinistra. Stando così le cose Aurelio mi sembra in croce, osserva Salvatore pittore di acciughe. Ci sono novità, interrompe il cameriere Peppino, Conte andrà in Inghilterra. Adesso abbiamo due allenatori al bar, sottolinea Pasquale Pazienza, giornalista online. Ma ci credete che Gasperini, che tra poco sarà in Champions con l’Atalanta, arriverà al Napoli senza nemmeno una doppietta in coppa, si chiede Giacomo Frollo, pasticciere della Pignasecca. Tra Bergamo sopra e Napoli sotto, non credo proprio, dice il commercialista Saverio Malaspina. E così abbiamo un solo pullman al bar, dice Salvatore pittore di acciughe.

Non vorrei che si ripetesse quello che accadde l’anno scorso quando Aurelio aveva venti carrozze a portata di mano, la crème della crème, e anche la cioccolata delle cioccolate, e arrivò Garcia, si lamenta Gennaro Piromallo, macellaio. Di questo passo, precisa Enrico Pignatiello, baritono fallito al San Carlo, anche Pioli potrebbe scomparire dai pensieri di Aurelio. Ebbene allora resta solo il bar, concorda don Peppino, il cameriere allusivo.
Siete i soliti sovversivi, grida don Ciccio, portiere del palazzo, Aurelio ha detto che comunicherà il nome del nuovo allenatore del Napoli il 26 maggio. E il Volturno mormorerà calmo e placido al suo passaggio, commenta Salvatore pittore di acciughe. Avevamo quattro pullman al bar ed è rimasto solo il bar, quale sarà la sorpresa di Aurelio, si chiede il commercialista Saverio Malaspina. Aurelio stupirà anche Agata, venture manager del centro commerciale Totonno Speranza. Si parla così, interviene don Ciccio, portiere del palazzo. Per caso arriverà il frate di Monza, chiede allusivamente don Peppino, il cameriere. Raffaele Palladino è roba nostra, è di Mugnano, riferisce il giornalista online Pasquale Pazienza. Oh Palladino vestito di nuovo, commenta il pescatore di Carminiello-a-rezza di Fravaglia. Acqua, acqua, sottolinea don Ciccio, portiere del palazzo. Ma poi sai, caro don Ciccio, esclama Giacomo Frollo, pasticcere della Pignasecca. Aspettate il 26 maggio, avverte don Ciccio, portiere del palazzo, arriverà una carrozza importante. Mi sento nell’Odissea, sottolinea Salvatore pittore di acciughe. Spiegatevi Don Salvatore, spiegatevi, implora Gennaro Piromallo, il macellaio. Aurelio ha già la carrozza in mano, spiega Salvatore pittore di acciughe, si chiama Nessuno.

 
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