Dal 2 al 17 maggio 2023 il territorio dell’Emilia-Romagna è stato interessato da due successivi eventi meteorologici che, in meno di venti giorni, hanno registrato precipitazioni senza precedenti che ha coinvolto 44 comuni, provocando lo straripamento di 23 corsi d’acqua, almeno 250 grandi dissesti e frane, oltre 40.000 sfollati e 15 morti. Per non parlare di chi in quel disastro ha perso tutto, dalla casa al lavoro.
Furono giorni drammaticiconvulso, nel quale però non mancava un impulso di solidarietà diffuso e diffuso, con pochissimi precedenti. Così come tante sono state le promesse fatte dalle istituzioni durante l’emergenza per rassicurare chi viveva in quelle zone e voleva continuare a viverci.
Un anno dopo, qual è la situazione? Cosa resta di quella solidarietà e di quelle promesse? Quali contromisure sono state adottate per evitare che tutto ciò si ripeta?
Abbiamo fatto il punto con Paolo Missiroli, docente del liceo di Faenza, ricercatore e autore dei volumi Teoria critica dell’antropocene. Vivere dopo la Terra, vivere nella Terra e molto recente Notizie dai fondali marinidedicato proprio all’alluvione del 2023. Ascolta o scarica
da Radio Onda d’Urto
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