un ponte interculturale tra Emilia Romagna e Veneto – .

Un ponte interculturale tra Emilia Romagna e Veneto attivare un progetto di diffusione della musica di tradizione orale in cui l’apertura a questo recupero della cultura di ‘un passato recente’ diventa preziosa e vuole rivolgersi ai giovani per far comprendere loro l’importanza delle proprie radici.

Ne parliamo con Teresa Camellini, soprano e direttrice del M&D.

“La trasmissione e la diffusione della cosiddetta cultura popolare – spiega Camellini – avviene essenzialmente sulla base delle tecniche di comunicazione orale e quindi delle dimensioni di un canto della tradizione orale non sono definiti soltanto da una certa melodia accompagnata da certe parole: è la musica che è funzione del testo verbale. La sfera del cosiddetto musica coltapassa attraverso un percorso che caratterizza l’organizzazione della musica stessa, ovvero il ruolo della composizione musicale”.

Per Camellini “gli aspetti specifici del musica di tradizione orale, si esprimono quindi attraverso la forma e la funzione di un testo verbale che esprime le componenti geografiche, storiche, ambientali, antropologiche, linguistiche e religiose di uno specifico territorio. Ogni canto della tradizione orale, ad esempio, è un continuo divenire, è cioè come un’opera aperta che si esprime attraverso la voce di un portatore”.

E aggiunge: “Oltre al testo verbale, alla sua melodia e al suo ritmo nel tempo e nello spazio, i canti della tradizione orale si identificano attraverso il loro modi esecutivi che variano da operatore a operatore. La ricerca sul campo sui canti e sulle musiche della tradizione orale diventa documento sonoro nel momento in cui viene registrata l’esecuzione del o dei portatori, identificati con gli informatori attraverso la loro identità e luogo di provenienza per arrivare ad una catalogazione della fonte sonora e preservarla come una testimonianza e quindi come un documento sonoro”.

Le modalità esecutive dei canti e delle musiche di tradizione orale – conclude – diventano un modo per marcare un territorio specifico insieme alla tecnica vocale e strumentale: l’area di risonanza costituita dall’interno di una valle è diversa dallo spazio sonoro che avviene all’aperto semplice per propagare ad esempio il suono della voce o qualunque altro suono strumentale”.

Di questi temi si è cominciato a discutere lo scorso 30 settembre 2023 a Vetto nell’ambito di un convegno promosso dall’Istituto M&D (per la conservazione e la diffusione della ricerca musicale e musicologica) con il patrocinio della Regione Emilia Romagna in collaborazione con il Comune di Vetto e i comuni di Canossa, Palanzano e Monchio delle Corti.

L’Istituto M&D (Memoria & Durata per la conservazione e la diffusione della ricerca musicale e musicologica) fondato nel 2018 da Marcello Conati e Teresa Camellini contiene 3.500 titoli musicologici e musicali legati alla storia della musica.

Per quanto riguarda la ricerca etno/musicologica, la M&D ha stretto una convenzione con l’Istituto di Musica Comparata della Fondazione G. Cini di Venezia per preservare il patrimonio sonoro della ricerca sulla musica di tradizione orale del territorio emiliano e veneziano attraverso un processo di digitalizzazione, con il compito di divulgarlo attraverso eventi musicali e musicologici.

L’asse di ricerca emiliano riguarda la Valle dell’Enza e la Valle del Cedra, delle Province di Reggio Emilia e Parma, mentre quello veneto riguarda l’area geografica compresa tra Valpolicella, Lessinia e Valle dell’Adige.

Il 22 marzo 2024 nella Sala Consiliare della Provincia di Reggio Emilia, con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, è stato presentato il calendario di eventi musicali per la diffusione della ricerca nel territorio emiliano a cura di M&D in collaborazione con il Comune di Vetto. Il calendario distribuito in diversi eventi vede la partecipazione di gruppi vocali e strumentali presenti in quest’area geografica appenninica. Questi gruppi hanno esaminato alcuni beni sonori della ricerca, li hanno ascoltati e hanno studiato le modalità esecutive per riportarli alla memoria durante gli spettacoli in programma.

Il 20 aprile 2024 il Comune di Fumane di Valpolicella in collaborazione con l’M&D e l’Istituto Interculturale di Musica Comparata della Fondazione G. Cini di Venezia ha promosso un convegno di presentazione del patrimonio sonoro del territorio veneto con il patrocinio della Regione Veneto nel corso cui sono stati riportati alla mente i documenti audio contenuti nella ricerca.

Vetto di Reggio Emilia e Fumane di Verona diventano i due poli delle due regioni, Emilia Romagna e Veneto, per i contenuti e la diffusione di una prestigiosa ricerca sui canti e le musiche della tradizione orale condotta dallo studioso Marcello Conati e costituiscono quindi un ponte interculturale tra le due regioni

Vetto e Fumane sono quindi i luoghi preposti all’archiviazione di tutti i documenti relativi alla diffusione della ricerca.

Vetto ha avuto l’opportunità di inaugurare la mostra lo scorso 29 marzo con la Processione del Cristo Morto attraverso l’attivazione di una ricerca sul culto religioso di tradizione orale in cui il coro parrocchiale ha rievocato il cosiddetto lamenti legati all’espressione della fede del Venerdì Santo e, i giovani cantanti, Armonie dell’Appennino, di Monchio delle Corti hanno partecipato con la liturgia di tradizione orale della loro zona geografica, riportando alla memoria un modello sonoro ancora vivo nel tessuto dell’ambiente in cui è stato registrato e lo hanno portato con rispetto e affetto per le proprie radici.

E così a Fumane di Valpolicella il primo appuntamento con il gruppo vocaleeco del Cantadori e il gruppo strumentale Corde e ance Mondrago hanno riportato alla mente le modalità esecutive di alcuni esempi dei beni sonori contenuti nella ricerca con grande attenzione alle modalità esecutive dei portatori.

Il prossimo appuntamento in Emilia Romagna sarà il 15 giugno a Ciano d’Enza nel teatro Matilde di Canossa e poi a Vetto il 29 luglio e 9 agosto ea Palanzano il 1 settembre.

 
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