Cremona Solidale, inaugurata l’ala ristrutturata dello storico palazzo – .

CREMONA – «Con l’inaugurazione dell’ala nord dello storico edificio di Cremona Solidale, più della metà di quella esistente, oggi aggiungiamo un nuovo tassello alla nostra grande casa. Quando abbiamo iniziato questo cantiere, nel 2021, c’erano più incognite che certezze. Due volontà ci hanno spinto a proseguire: quella del benefattore e concittadino Luciano Somenzi che ha destinato i suoi beni all’ammodernamento della struttura che lo ha accolto e lo ha accompagnato nelle fasi finali della sua vita insieme alla sorella; e la consapevolezza di dover operare con la stessa cura e attenzione che riponiamo nella cura quotidiana delle persone più fragili”.

La sala Coppetti gremita di pubblico. Insieme alle autorità civili e militari anche tanti dipendenti, professionisti, volontari e ospiti

COME Uliana Garoli, presidente della Fondazione Città di Cremona, ha idealmente abbracciato e ringraziato la «grande comunità di Cremona Solidale, da chi vi opera a chi è assistito dai volontari» riunita questa mattina nella sala Coppetti per la cerimonia di inaugurazione del primo lotto del recupero dello storico edificio Soldi. I lavori, eseguiti dalla Paolo Beltrami Costruzioni su progetto dello Studio Beltrami Architettura, sono stati commissionati dalla Fondazione Città di Cremona, proprietaria dell’edificio, e hanno riguardato la ristrutturazione e la messa a norma dell’ala nord. Gli architetti Darvo-Serrani, specializzati nella progettazione in ambito sanitario e socio-sanitario, hanno curato l’arredo degli spazi abitativi.

La benedizione di don Maccagni prima del taglio del nastro

Dopo la benedizione da Don Gianpaolo Maccagniil taglio del nastro ha svelato al piano terra le stanze del Centro Diurno Integrato Soldi per 40 ospiti e quelle del Centro Diurno Ozanam, 20 posti, per malati di Alzheimer con ampi spazi per l’attività fisica, la socializzazione e l’animazione. Il primo piano ospita ampie camere luminose, ad uno e due letti, con bagno, destinate ad anziani parzialmente autosufficienti, per un totale di 25 posti: le nuove Casa Luciano e Aida Somenzi (ex Duemiglia) intitolate ai due benefattori e la nuova unità denominata CASA (acronimo che sta per Comunità Alloggi Sociali per Anziani) intitolata ai coniugi Bonetti e Lodola già ospiti nella Rsa , che ha lasciato una significativa eredità a Cremona Solidarietà.

L’intera operazione è costata 5 milioni di euro, metà coperti da lasciti e metà onorati dalla Fondazione “che quest’anno festeggia, in perfetta salute, il suo ventesimo anniversario”, ha aggiunto Garoli. I tempi di esecuzione hanno dovuto fare i conti con gli strascichi della pandemia, i materiali costosi e le difficoltà di approvvigionamento, ma anche con le caratteristiche peculiari dell’edificio, risalente al XIX secolo nella parte più antica, con aggiunte negli anni ’30 e ’60 . secolo scorso che ha richiesto particolare cura nella scelta dei materiali che rispettassero quelli originali.

Gli interni rinnovati dell’edificio

Al tavolo dei relatori con Garoli era presente anche il direttore generale Simona Gentile a fare gli onori di casa, l’assessore alle Politiche sociali del Comune Rosita Violail presidente di Cremona Solidale Emilio Arcaini. Sono intervenuti Lamberto Ghilardisegretario generale della Fondazione Città di Cremona e responsabile del procedimento, il sindaco Gianluca Galimbertiil disegnatore Massimiliano Beltrami. È orgogliosa ed emozionata l’assessore Viola nel ricordare gli esordi del progetto, frutto della collaborazione tra Comune di Cremona, Fondazione Città di Cremona e Azienda Speciale Cremona Solidale: «Ci siamo chiesti cosa potremmo fare negli spazi a disposizione e quali servizi offrire ai nostri concittadini anziani. Quando vengono annunciati i progetti si vorrebbe che il giorno dopo venissero realizzati, purtroppo non funziona così, ma oggi quel giorno è arrivato, portando con sé il felice esito di quel progetto insieme a nuove idee per il futuro, che sembrano allo sviluppo dei servizi e ai crescenti e diversi bisogni della popolazione anziana”.

«Essere una città della longevità – ha aggiunto il sindaco Galimberti – significa avere nel cuore i propri anziani. In questo intervento ci sono due concetti chiave: l’attenzione alla fragilità e all’essere casa: oggi c’è bisogno di una pluralità di luoghi, non solo RSA ma spazi semiautonomi dove le persone possano continuare ad essere ciò che sono state”. Sull’importanza del lavoro di squadra si è concentrato il discorso di Ghilardi, che ha seguito anche le fasi iniziali del progetto, dalla raccolta di liquidità, con la messa all’asta dei beni dell’eredità Somenzi, fino alla sua definizione: «Il fatto che la progettazione e l’esecuzione di i lavori sono stati eseguiti dalla stessa ditta ha fatto sì che molti dei problemi che possono sorgere nei cantieri siano stati risolti, soprattutto perché ci siamo trovati ad operare in un periodo difficile a causa della pandemia. Ma siamo arrivati ​​ad un risultato confortante in termini di qualità e rispetto del budget”.

L’architetto Beltrami ha illustrato le peculiarità dell’intervento, sottoposto a controlli da parte della Soprintendenza, consistente in gran parte nel rinforzo della parte strutturale e nell’adeguamento alle normative antisismiche. Gli impianti sono stati quindi realizzati senza tracce nelle murature, i pavimenti storici del piano superiore non sono stati rimossi ma semplicemente rivestiti con materiale idoneo: «La strada – ha aggiunto Beltrami – è sempre stata piuttosto stretta ma con l’aiuto della Fondazione siamo riusciti a realizzare un progetto che tenesse conto anche delle esigenze economico-finanziarie». Cremona Solidale è cresciuta e si avvia verso un futuro altrettanto fervido di progetti. I fondi in questo momento mancano, ma alla Cremonese la generosità non manca. A Cremona Solidale si pensa in grande e la vita si vive!

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