Messina Denaro fermato a un posto di blocco a Mazara, e non riconosciuto… – .

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Matteo Messina Denaro, durante la sua trentennale latitanza, non ha rinunciato ad acquistare automobili. Egli, infatti, si recava personalmente presso le concessionarie per sceglierle e acquistarle, spesso utilizzando false identità.

Le indagini dei Carabinieri del Ros, coordinati dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, hanno portato alla luce tre di questi acquisti.

– Novembre 2014: Messina Denaro, sotto l’identità di Massimo Gentile, architetto, acquista una Fiat 500 dalla Nuova Co.ri. di Palermo.
– Gennaio 2022: Nei panni di Andrea Bonafede (classe ’63), il boss acquista un’Alfa Romeo Giulietta in una concessionaria di Corso Calatafimi.
– 2020: A Carini, Messina Denaro, sempre con l’identità di Bonafede, acquista un’altra Fiat 500.
Altri viaggi:

L’analisi delle targhe delle sue auto ha consentito di ricostruire ulteriori spostamenti del boss. Nel 2017, a bordo della 500 comprata a Palermo, venne fermato a un posto di blocco a Mazara del Vallo. Era munito di documenti falsi, intestati a un’altra persona, la cui identità è ora oggetto di accertamenti. L’episodio, pur essendo inquietante, risulta regolarmente registrato nella banca dati delle forze dell’ordine.

Resta il dubbio su come Messina Denaro abbia potuto godere di tale protezione e complicità. Il boss, in carcere, ha fornito ai magistrati un proverbio ebraico per spiegare la sua condizione di latitante: “Se vuoi nascondere un albero, piantalo nella foresta”. Ma gli inquirenti non ci credono.

In realtà, Messina Denaro era già da dieci anni tra Trapani e Palermo quando scoprì di avere un tumore nel novembre 2020. Si sentiva sicuro nel suo territorio, tanto da non lasciare Campobello nemmeno durante un maxi blitz del ROS. nel settembre 2022.

Le indagini proseguono per far luce sulla fitta rete di fiancheggiatori che aiutavano il boss e per capire da dove provenisse la sua solidissima fiducia.

Le auto di Messina Denaro sono un tassello importante per ricostruire il suo nascondiglio e le sue relazioni. L’analisi dei suoi movimenti e delle sue identità fittizie potrebbe portare a nuove rivelazioni e forse anche svelare i segreti di una delle figure più sfuggenti di Cosa Nostra.

 
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