Il Consiglio dei Ministri esaminerà questo pomeriggio la richiesta avanzata dalla Regione Siciliana per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza in relazione alla situazione di deficit idrico perdurante in Sicilia a causa della mancanza di precipitazioni. Un problema che ha già comportato tagli alle forniture idriche ai comuni dell’isola e che rischia di mettere in ginocchio importanti aree produttive come l’agricoltura e l’allevamento. All’incontro a Palazzo Chigi, previsto per le 17.30, parteciperà anche il presidente della Regione Renato Schifani.
Una misura che punta soprattutto a garantire la fornitura di acqua potabile ai cittadini, quella per il settore agricolo e zootecnico, e a consentire alle imprese di continuare a lavorare e realizzare cantieri sull’isola. Il processo è iniziato lo scorso marzo durante la riunione del tavolo tecnico, convocata a Palazzo d’Orleans del presidente della Regione Renato Schifani, erano presenti l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, il capo di gabinetto della presidenza, Salvatore Sammartano, il segretario generale dell’Autorità di bacino siciliano, Leonardo Santoro, il direttore generale dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, il direttore generale del dipartimento regionale della Protezione Civile, Salvo Cocina, il dirigente del Servizio Idrico Integrato – dissalazione e traboccamento del dipartimento regionale delle Acque e Rifiuti, Mario Cassarà, e gli ingegneri Massimo Burruano e Giuseppe Alesso per Siciliacque spa.