Tribunale e Procura di Bergamo / Mercoledì 8 maggio manifestazione congiunta davanti alla Prefettura – .

Tribunale e Procura di Bergamo / Mercoledì 8 maggio manifestazione congiunta davanti alla Prefettura – .
Tribunale e Procura di Bergamo / Mercoledì 8 maggio manifestazione congiunta davanti alla Prefettura – .

Chiummo (FP Cgil): “Le tante criticità hanno tutte un denominatore comune: la mancanza di rispetto e la scarsa valorizzazione dei lavoratori che, tra sacrifici e difficoltà, continuano a garantire, come possono e finché possibile, un diritto fondamentale di cittadinanza”

6 maggio 2024 – Mercoledì 8 maggio, dalle 11 alle 12, i lavoratori degli uffici amministrativi del Tribunale e della Procura di Bergamo, insieme alle rappresentanze sindacali, saranno presenti alla manifestazione organizzata davanti alla Prefettura in via Tasso.

Perché?

“Il personale è in stato di agitazione dal 30 gennaio. È intollerabile la modifica unilaterale dell’accordo sull’orario di lavoro del 2017 che prevedeva, ad esempio, 9 ore mensili di eccedenza da poter utilizzare, a ore o per l’intera giornata, entro il mese successivo. Una flessibilità che è stata improvvisamente ridotta dal management a 4 ore e con un limite massimo giornaliero di 29 minuti, sostenendo innanzitutto che quell’accordo, innovativo dal punto di vista della conciliazione vita-lavoro (considerando anche il tanto lavoro extra svolto in uffici giudiziari), era fuori legge. Poi inventano interpretazioni da veri contorsionisti! – lui rispose Leopoldo Chiummo, segretario della FP Cgil Bergamo -. Inoltre ci sono questioni di lungo termine da risolvere, a partire dalla carenza di personale e dagli uffici che non garantiscono la salute e la sicurezza di chi lavora e dei cittadini che vi accedono”.

E l’incontro in Prefettura del marzo scorso?

“Quell’incontro non ha prodotto esiti positivi. Il dirigente del ministero della Giustizia appositamente presente, grazie alle pressioni dei sindacati, ha garantito una richiesta all’Ispettorato del lavoro riguardante l’accordo del 2017, sottolineando i tempi di risposta: almeno sei mesi. Di qui la richiesta delle organizzazioni sindacali di sospendere, per tutto il periodo di attesa, l’atto unilaterale della Corte che, invece, ha risposto a pieni voti. Se ciò non bastasse, ci è stato chiesto di sospendere la protesta”.

Quindi l’8 maggio ci sarà un presidio e un nuovo incontro con il Prefetto?

“Sì, chiederemo di essere ricevuti. Ci sono molti problemi da risolvere. Oltre a quelle citate, c’è ad esempio la questione dei salari, perché gli stipendi non sopportano il costo della vita e il salario aggiuntivo non solo è basso ma talvolta viene anche pagato dopo anni. Anche con i buoni pasto non si mangia, sono fermi da tempo e capita anche che vengano rifiutati dalle imprese. Inoltre, la giustizia è continuamente sottoposta a riforme, ma non esiste una formazione parallela del personale. Le tante criticità, alcune delle quali ho qui citato, hanno tutte un denominatore comune: la mancanza di rispetto e la scarsa valorizzazione dei lavoratori che, tra sacrifici e difficoltà, continuano a garantire, come possono e finché possibile, un diritto alla cittadinanza fondamentale. Come Fp Cgil denunciamo da anni la crisi di questo settore che continueremo a difendere come bene comune”.


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