Giornata mondiale contro il cancro ovarico: più di 6mila donne colpite ogni anno in Italia

Giornata mondiale contro il cancro ovarico: più di 6mila donne colpite ogni anno in Italia
Giornata mondiale contro il cancro ovarico: più di 6mila donne colpite ogni anno in Italia

Ogni anno in Italia oltre 6.000 donne si ammalano di tumore alle ovaie, una malattia destinata a diventare una grande emergenza sanitaria. Si stima che a livello globale entro il 2050 la malattia verrà diagnosticata a 12 milioni di donne e causerà otto milioni di morti. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni del nostro Paese, l’associazione Loto OdV promuove anche quest’anno in Italia la dodicesima Giornata Mondiale del Cancro Ovarico, che si celebrerà mercoledì 8 maggio. Anche il Senato della Repubblica aderisce all’iniziativa e la facciata della sede istituzionale di Palazzo Madama a Roma sarà illuminata di blu Tiffany. Le luci colorate rimarranno accese per tutta la notte tra il 7 e l’8 maggio.

Lo scopo della Giornata Mondiale è quello di evidenziare, in tutti e cinque i continenti, la necessità di un’azione globale contro il cancro in termini di prevenzione, diagnosi, cura e cura. In occasione dell’evento internazionale, la Coalizione per il cancro ovarico ha lanciato la campagna “No Woman Left Behind” con una petizione online. “Condividiamo l’iniziativa che punta al superamento delle disparità e delle disuguaglianze tra i pazienti – afferma Sandra Balboni, presidente di Loto OdV -. L’innovazione e la ricerca medico-scientifica stanno portando allo sviluppo di nuove cure antitumorali. Solitamente sono molto efficaci, più personalizzati rispetto ai trattamenti precedenti e sono in grado di dare nuove possibilità a migliaia di donne. Devono però essere messi a disposizione di tutte le donne che devono affrontare questa difficile malattia”. “È una patologia oncologica complessa e, infatti, provoca più di 3.600 morti l’anno in Italia – aggiunge Rossana Berardi, presidente del Comitato scientifico del Loto OdV e tesoriere nazionale dell’AIOM-Associazione Italiana di Oncologia Medica -. Presenta caratteristiche morfologiche molto eterogenee ed è suddiviso in diversi sottogruppi. Le condizioni di rischio legate allo sviluppo del carcinoma sono soprattutto fattori endocrini legati alla stimolazione ovarica. Tra questi, i più frequenti sono la nulliparità, l’infertilità o una prima gravidanza oltre i 35 anni. Vi sono poi altri fattori come quelli genetici e quelli legati alla presenza di alterazioni associate ad un aumento del rischio oncologico. I più importanti sono BRCA1 e BRCA2 che svolgono un ruolo anche nel cancro al seno o alla prostata. Al contrario, la multiparità, l’allattamento al seno e l’uso prolungato di contraccettivi orali riducono il rischio di insorgenza. Negli ultimi anni sono state introdotte importanti innovazioni terapeutiche, soprattutto nel campo dell’oncologia di precisione, che stanno portando grandi benefici in termini di sopravvivenza”.

Sempre nell’ambito della Giornata mondiale, viene presentato oggi al Policlinico Gemelli di Roma “IO nonostante tutto”. Il progetto è dedicato ai pazienti in cura nel reparto di Ginecologia Oncologica. Si propone di supportarli nella cura della propria immagine attraverso l’organizzazione di eventi di gruppo in cui condividere idee e strumenti per valorizzarsi attraverso l’uso di colori, abbigliamento, accessori, trucco e cura della pelle. Le donne saranno guidate in questo percorso da consulenti specializzati. Il progetto è realizzato in collaborazione con Asso Stile Immagine (ASI), associazione di categoria dei consulenti d’immagine che riunisce professionisti del settore. “Fino a qualche anno fa non avevamo alcuna possibilità di prevenire il cancro ovarico – racconta il prof. Giovanni Scambia, docente di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica e direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica della Fondazione Policlinico Universitario IRCCS Agostino Gemelli -. Oggi, però, i progressi nella conoscenza della genetica di questo tumore permettono di identificare le persone a rischio e di effettuare per loro un’adeguata prevenzione”. “Per questo abbiamo creato al Gemelli un ambulatorio dedicato alla diagnosi e al follow-up delle pazienti con predisposizione genetica” aggiunge la professoressa Anna Fagotti, docente di Ginecologia e Ostetricia all’Università Cattolica e Direttore dell’Unità Tumori Ovarici dell’Università Agostino Fondazione Policlinico IRCCS Gemelli.

Loto OdV sponsorizzerà nei prossimi giorni due eventi formativi: Congresso sui tumori dell’ovaio e dell’endometrio (a Bologna dal 17 al 18 maggio) e Ginecologia Tumori 2024 evoluzione o rivoluzione della terapia medica (il 4 maggio sempre a Bologna). Il 14 maggio si terrà un webinar One Healthon: focus su tumore ovarico e HPV. Infine, il 15 maggio ad Ancona, in collaborazione con l’Inps, si terrà la seconda edizione del convegno sugli aspetti della valutazione medico-legale oncologia, lavoro, disabilità. “La malattia dovrebbe essere affrontata solo da medici specialisti nei centri di riferimento – conclude il presidente Balboni -. Deve essere trattato da team di patologia multidisciplinare composti da ginecologi, oncologi medici, oncologi radioterapisti, patologi ed esperti in cure di supporto. Questo non sempre avviene in Italia e quindi raccomandiamo che pazienti e caregiver si rivolgano solo a centri con un elevato volume di interventi dove, non a caso, si registrano i migliori tassi di sopravvivenza”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Omaggio alla grinta delle donne con Raffaella Ranise e lo Zonta club Sanremo ai Martedì Letterari – .