un altro è serio – .



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Chi sono le vittime della strage di Casteldaccia

Le vittime della tragedia sul lavoro sono il 71enne Epifanio Assazia, che dovrebbe essere il comproprietario dell’azienda Quadrifoglio, Giuseppe Miraglia, il 50enne Roberto Raneri, il 59enne Ignazio Giordano e Giuseppe La Barbera.

Lavoratori avvelenati dall’idrogeno solforato

Le vittime lavoravano nelle fogne sotto la cantina Corvo e, a quanto pare, non ci sono stati crolli o esplosioni. I lavoratori, di un’azienda esterna all’Amap, avrebbero respirato fumi tossici. Ad un certo punto alcuni di loro hanno cominciato ad avvertire un malessere, probabilmente a causa di un’intossicazione da idrogeno solforato che provoca irritazione delle vie respiratorie e soffocamento.

Il comandante dei vigili del fuoco: “Non è stata presa nessuna precauzione”

“Se fossero state prese tutte le precauzioni del caso, tutto questo non sarebbe accaduto”, ha detto il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo Girolamo Bentivoglio Fiandra. È stato inoltre confermato che i vapori di idrogeno solforato hanno ucciso le vittime ed è stato escluso che ci sia stato un crollo del sistema fognario.

Il presidente Amap: “L’assenza di mascherine è assurda”

“Gli operai stavano lavorando alla pulizia degli scarichi della rete fognaria perché avevamo ricevuto una segnalazione e una richiesta di intervento”. Lo racconta il presidente dell’Amap, Alessandro Di Martino: secondo quanto accertato dai soccorritori, infatti, nessuna delle vittime indossava una maschera protettiva. “È assurdo – aggiunge Di Martino – L’odore era tale che non si capisce perché non si siano protetti”.

Interrogati il ​​direttore dei lavori Amap e il responsabile della sicurezza

Il direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza, indicati dall’Amap, la stazione appaltante dei lavori di Casteldaccia, sono stati interrogati dai carabinieri che indagano sulla strage su ordine della Procura di Termini Imerese che ha aperto un’inchiesta.

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Cosa è successo agli operai di Casteldaccia

Secondo il racconto del presidente Amap, “i lavori erano stati affidati a una squadra composta da alcuni dipendenti di Quadrifoglio, l’azienda che si è aggiudicata l’appalto per la manutenzione delle fognature dei comuni dell’area orientale, più alcuni lavoratori temporanei di cui ci avvaliamo in attesa che si concluda la procedura per le nuove assunzioni”. Secondo la ricostruzione, non vedendo salire i primi tre operai, altri due sono scesi attraverso il tombino per capire cosa fosse successo, poi è sceso il precario che era fuori e lavorava in strada. A dare l’allarme è stato il settimo componente della squadra che, insospettito perché i colleghi caduti in piscina non erano risaliti, ha chiesto aiuto.

“Abbiamo protocolli di sicurezza che impongono alle aziende che si aggiudicano gli appalti di rispettare regole rigide e forniamo una formazione rigorosa ai lavoratori temporanei”, afferma Di Martino. Sul posto sarebbero stati il ​​direttore dei lavori e il responsabile della sicurezza che sono attualmente interrogati dalla polizia.

La figlia di una vittima piange davanti all’auto del padre

“Quella è la macchina di mio padre, è sua”, ha detto una donna in lacrime sorretta da un parente dopo essere arrivata sul luogo della strage. La figlia di una delle vittime piangeva a dirotto davanti all’auto del padre, ancora parcheggiata lungo la strada.

Meloni: “Fare piena luce su questa tragedia”

“La notizia dei lavoratori coinvolti nel tragico incidente avvenuto a Casteldaccia è scioccante”, ha commentato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Le mie più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime, insieme al sentimento di vicinanza verso l’operaio che attualmente si trova nel reparto di terapia intensiva del Policlinico di Palermo. Che sia fatta piena luce su questa tragedia”.

Mattarella: ennesima strage inaccettabile

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo cordoglio per la tragedia. “Mi auguro che venga fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente. Ma l’ennesima inaccettabile strage sul lavoro – a pochi giorni dal 1° maggio – deve ribadire con forza la necessità di un impegno comune che deve coinvolgere le forze sociali, gli imprenditori e le istituzioni competenti”.

Landini: “È il sistema degli appalti e la precarietà che uccide”

“Un modello di business basato su appalti, subappalti e precarietà è un modello che uccide. Un sistema basato sul taglio dei costi e dei tempi di lavoro non rispetta i diritti e le tutele dei lavoratori e va cambiato immediatamente”. Lo dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

 
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