In Toscana 77 alberi monumentali, dalla Quercia delle Streghe al Leccio di San Francesco: cosa sono (e dove trovarli)

In Toscana 77 alberi monumentali, dalla Quercia delle Streghe al Leccio di San Francesco: cosa sono (e dove trovarli)
In Toscana 77 alberi monumentali, dalla Quercia delle Streghe al Leccio di San Francesco: cosa sono (e dove trovarli)

DiLaura Nasali

Il bilancio delle piante monumentali realizzato da Coldiretti Toscana. Il comune di Montemurlo, in provincia di Prato, vanta il maggior numero di esemplari censiti della regione

Toscana, conosciuta in tutto il mondo per i suoi paesaggi verdi, conta 77 alberi monumentalicioè quelle piante che vengono considerate veri monumenti viventi e che sono caratterizzati da diverse caratteristiche collegabili alla loro antichità (ad esempio la Quercia delle Streghe di Capannori che si stima abbia circa 600 anni), al loro valore paesaggistico (come i Cipressi di San Quirico) o di natura religiosa (come il Leccio di San Francesco). I dati provengono da Coldiretti Toscana a seguito del rapporto Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia 2024.

Di questi 77 alberi, 17 si trovano in piccoli comuni con meno di 5mila abitanti e 9 in aree protette.

Riguarda aceri, castagni, cipressi, gelsi, querce, lecci, ulivi e platani che popolano i prati della regione e che raccontano la storia del territorio toscano.

«La presenza di tanti magnifici alberi, e quindi di quasi 12mila ettari di boschi e foreste che fanno della nostra regione la seconda per superficie boschiva, non è stata certo sempre casuale ma è il frutto di una volontà matura e consapevole di generazioni che ci hanno preceduto» spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana.

Le leggende

Ma gli alberi, oltre ad essere il mezzo principale per combattere la crisi climatica, lo sono anche testimoni silenziosi del passato e muse ispiratrici di leggende e racconti.

Un caso è leccio di San Francescosituato nella piazza del convento dei Cappuccini, sopra la città di Montevarchi. È uno dei lecci più grandi e antichi d’Italia e secondo la leggenda nacque da un pastone piantato da San Francesco durante uno dei suoi pellegrinaggi.

Anche lì rovere di Villa Carrarain provincia di Lucca, fu fonte di ispirazione per una delle storie italiane più famose di tutti i tempi: Pinocchio.
Si dice che Carlo Collodi si ispirò a questo albero monumentale per scrivere dell’impiccagione del famoso burattino che volle essere umano.

Gli edifici monumentali della Toscana

Rovere Checche con i suoi 22 metri di altezza, situato nel comune di Pienzaera il primo albero in Italia nel 2017 a diventare monumento verde.

Da qui è nato un progetto di tutela degli alberi monumentali del Paese (in particolare con due decreti legislativi nel 2004), tra cui 77 della Regione Toscana (la prima legge regionale a tutela di queste piante risale al 1998).

Nella regione gli alberi monumentali si trovano soprattutto nella provincia di Prato. Nel comune di Montemurlo sono 21, ovvero il maggior numero di esemplari registrati. Riguarda Gelsi e platani. I più famosi sono quelli di Cicignano e Villa Giamari.

Gli alberi monumentali che hanno visto nascere, crescere e invecchiare generazioni di fiorentini sono gli Il cipresso di Sammezzano, a Reggello, e il leccio di Faltognano a Vinci.


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6 maggio 2024

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