“In zona rossa 4000 morti in più nel ventennio 1998 – 2017” – .

“In zona rossa 4000 morti in più nel ventennio 1998 – 2017” – .
“In zona rossa 4000 morti in più nel ventennio 1998 – 2017” – .
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Il gruppo di ricercatori è stato coordinato dal professor Annibale Biggeri

In vent’anni di screening ci sono stati quasi 4mila decessi, esattamente 3.800, un aumento dei decessi rispetto a quelli previsti nei comuni di Vicenza, Padova e Veronese che rientrano nella zona rossa del Pfas. Questo numero drammatico emerge da uno studio condotto dal professor Annibale Biggeri insieme alla sua équipe dell’Università di Padova, in collaborazione con il Registro Tumori dell’Emilia-Romagna, il Servizio statistico dell’Istituto Superiore di Sanità ISS. Lo studio si riferisce al periodo 1998 – 2017 ed è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica statunitense “Salute ambientale”. La novità è stata subito rilanciata dalla rete ambientalista veneta di “Mamme No Pfas”.

Pfas, si legge nella nota, sono stati rilevati «in concentrazioni preoccupanti nelle acque superficiali, sotterranee e potabili, avvelenando circa 350.000 persone». L’inquinamento, che parte dalla Rimar (Ricerche Marzotto) di Trissino, poi diventata Miteni e attualmente inesistente, perché chiusa.

 
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