Danza a Sassari, tra amore e guerra cala il sipario su “Primavera a Teatro” – .

Danza a Sassari, tra amore e guerra cala il sipario su “Primavera a Teatro”

Si è conclusa con successo nella sala di Via Venezia la tredicesima edizione dell’evento organizzato dalla società Estemporada.

Danza a Sassari, tra amore e guerra cala il sipario su “Primavera a Teatro”

SASSARI. Pas de deux e rapporti di coppia, ritmi percussivi e conflitti hanno segnato l’ultimo appuntamento della XIII rassegna di danza”Primavera a Teatro” organizzato da Compagnia Danza Estemporada. L’evento ha celebrato la serata finale con tre coreografie caratterizzate dal dinamismo fisico e sonoro, dalla rappresentazione coreografica dell’interiorità e da una riflessione sincopata sul tempo. Un tris di spettacoli a lungo applauditi dal pubblico, accorsi numeroso sul posto stanza in via Veneziache ormai è diventato un punto di ritrovo per gli amanti della danza moderna e contemporanea.

La serata è stata aperta dallo spettacolo “Confusione“, prodotto da Compagnia di Danza Arba e creato da Irma Cardanoin cui i ballerini Monica Cristiano E Luigi D’Aiello Rappresentano il processo di una relazione romantica, passando dal culmine dell’amore a una progressiva disintegrazione del rapporto, esemplificato in modo plastico dal maltrattamento riservato a un abito da sposa. «Abbiamo voluto sottolineare – ha precisato Cristiano – tutte le complicazioni di una storia d’amore». Le riflessioni sull’attualità sono evidenti e vengono lette con chiarezza dagli spettatori. «Il mio ruolo – ha confermato D’Aiello – è quello di un amante morboso che, per possedere la sua donna, distrugge il rapporto». La fusione porta quindi alla confusione del titolo, la passione al suo contrappunto negativo, sottolineato dal pas de deux iniziale, dalle note solari, a quello finale dal tenore cupo e minaccioso.

Un altro conflitto agita il secondo “pezzo corto”, questa volta ispirato alla tradizione giapponese con “Zatò e Ychi” delAsmed Balletto della Sardegna per la coreografia di Senio GB Dattena. I due interpreti Flavia Duna E Lucas Monteiro Delfino sono interpreti di una partitura fisica e sonora mentre si dividono e si contrappongono come nel mito di riferimento del samurai che divideva la sua anima in maschile e femminile. «Organizziamo tre combattimenti – ha spiegato il brasiliano Delfino – armati di armature che via via ci togliamo fino ad affrontarci in un corpo a corpo finale». Tutto questo mentre i costumi, formati da percussioni e campanelli, risuonano, con l’effetto di una grancassa emozionale che lascia gradualmente spazio al respiro e all’affanno come segno di vita. «Nell’opera – ha precisato Dune, artista di nazionalità albanese – ho messo tutta la determinazione che deriva anche dal contesto culturale da cui provengo, dove viviamo la necessità di difenderci e anche di reagire».

E “Conto alla rovescia” a chiudere la recensione, il primo studio di un’opera di prossima uscita Livia Lepri e di Danza estemporanea. Tre danzatori compongono segni e movimenti nello spazio per tradurre un discorso scandito dai passaggi dell’esistenza e dal battito del cuore. «È una visione della nostra vita – ha detto il coreografo Lepri – come avvolta in un rewind, in cui raccontiamo il tempo che è trascorso dalla nascita ad oggi e dove cerchiamo di comprendere il senso delle scelte fatte. E mi è sembrata una buona occasione per presentare questo inizio di lavoro alla fine della mostra”. Livia Lepri, che è anche direttore artistico della manifestazione, fa poi il punto su “Primavera a Teatro XIII”: «Siamo molto contenti perché abbiamo avuto una grande affluenza di pubblico e perché siamo riusciti a dare una visione ampia di cosa è la danza italiana in questo momento. La formula delle “short performance” ha permesso di dare visibilità alle compagnie e di far comunicare loro la propria poetica”. Altro punto di forza dell’evento è stato l’Aperitivo con l’artista: «Perché avvicinava davvero il pubblico agli autori, un mio grande desiderio che finalmente ha trovato concretezza».

La rassegna “Primavera a Teatro”. è organizzato dall’azienda Danza estemporanea con il patrocinio e il sostegno di microfonodal Regione Sardegna e di Fondazione della Sardegna.

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