Anche Coldiretti Piacenza al salone internazionale dell’alimentazione Cibus – .

C’è anche una folta delegazione di membri di Coldiretti Piacenzaguidato dal regista Roberto Galliziolial Salone Internazionale dell’Alimentazione”Cibus“a Parma. Il gruppo piacentino, già presente nella giornata inaugurale, ha partecipato all’importante evento, durante il quale sono stati evidenziati i “principali pericoli per il nostro Made in Italy a tavola”, ovvero “salumi e formaggi italiani DOP contrassegnati dal bollino rosso, etichette allarmismi sul vino che, dopo l’Irlanda, arriva anche in Belgio, sulle esportazioni di frutta e verdura di IV gamma messe a rischio dalla direttiva sugli imballaggi e sui prodotti esteri che magicamente diventano italiani grazie a lavorazioni minime”.

“Nutriscore resta un pericolo – afferma l’associazione -. Nonostante i successi ottenuti dalla Coldiretti con le mobilitazioni di Bruxelles, dal ritiro della direttiva agrofarmaci alla semplificazione della Pac, solo per citarne alcuni, sono diversi i fronti ancora aperti che minacciano i primati del settore agroalimentare italiano. Un esempio è il sistema Nutriscore, l’etichetta a semaforo che sembrava congelata, ma alla quale il Portogallo ha recentemente aperto le porte, unendosi a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Un sistema sostenuto dalle multinazionali che penalizza i prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, non fornendo informazioni ma lanciando l’allarme su alcuni prodotti per influenzare le scelte alimentari dei cittadini. E infatti i colori dei semafori, giallo, rosso e verde, vengono utilizzati per indicare la salubrità del cibo, concentrandosi solo su alcuni nutrienti come zucchero, grassi e sale, ma senza tenere conto delle quantità consumate”.

“Pensa solo a questo alcuni gioielli made in Italy da tavola sono classificati con la lettera “E” in rosso (il “rating” peggiore) ma lo stesso olio extravergine di oliva, riconosciuto da tutti come elisir di lunga vita, può vantare solo una “C” mentre bevande gassate e cibi ultraprocessati di cui spesso non si conosce nemmeno la ricetta vengono promossi a pieni voti con il verde adesivo e la lettera a”. Un rischio anche per la salute dei consumatori che la prossima Commissione Europea dovrà definitivamente scongiurare. Una raccolta di firme per l’origine. Ma la nuova Unione che uscirà dalle urne di giugno è chiamata anche a garantire maggiore trasparenza su ciò che portano in tavola i suoi cittadini, sostenendo la proposta di legge europea promossa dalla Coldiretti per introdurre l’obbligo di indicare l’origine sull’etichetta di tutti gli alimenti il mercato.” Al Cibus la Coldiretti ha portato alcuni esempi dei prodotti rinvenuti durante la Mobilitazione del Brennero, dove diecimila agricoltori, di cui 150 piacentini, hanno controllato insieme alle forze dell’ordine il contenuto di camion e autocisterne. Si va dai pomodori San Marzano olandesi alle cosce di maiale danesi pronte a diventare prosciutti tricolori, fino ai formaggi che ricordano le Alpi ma prodotti nel Nord Europa. Il tutto sfruttando l’ultima regola di trasformazione prevista dall’attuale codice doganale alimentare che consente ai prodotti esteri di diventare italiani al 100% con lavorazioni anche minime.

freddo cibus

Questioni aperte anche riguardo alla direttiva sugli imballaggi. «Se l’azione della Coldiretti ha salvato bottiglie di vino e vasi di fiori dal buio, restano in bilico frutta e verdura di IV gamma, dove il futuro dell’insalata in busta o delle confezioni di pomodorini è affidato alle esenzioni a livello nazionale. Il rischio è una miriade di posizioni diverse che potrebbero danneggiare soprattutto l’export di prodotti ortofrutticoli italiani. Inoltre, rischia di dilagare anche la follia delle etichette allarmistiche sul vino. Dopo che l’Irlanda ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea per adottare allarmi terroristici sulle bottiglie di vino e birra che non tengono conto delle quantità e con il Belgio che ha annunciato l’intenzione di seguire la stessa strada”.

“Ci siamo battuti a tutti i livelli per arginare alcune distorsioni Ue che minacciavano il futuro del settore agroalimentare nazionale, provocando il collasso della produzione e mettendo in contrapposizione agricoltura e ambiente – sottolinea il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini -. Ci auguriamo che la futura Commissione faccia scelte più consapevoli e non ideologiche, risolvendo i problemi aperti che ancora gravano sui bilanci delle aziende agricole europee, ma anche affermando i principi di reciprocità delle regole e di trasparenza verso i cittadini su ciò che portano al servizio tavolo. Un obiettivo che la Coldiretti sostiene con un’ampia raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che imponga l’obbligo di indicare l’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue”. A Piacenza è possibile firmare in tutte le sedi Coldiretti e al Mercato Coperto di Campagna Amica.

 
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