‘Moratoria debiti, fauna selvatica e aiuti alle filiere in crisi nel decreto agricoltura’ – .

Montalto Uffugo (Cosenza) – Le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura potranno beneficiare della moratoria sui debiti prevista dal decreto Agricoltura. Devono aver registrato un calo di almeno il 20% del fatturato dell’anno 2023 rispetto a quello dell’anno 2022. È uno dei risultati ottenuti dalle tante mobilitazioni della Coldiretti sia in Europa culminate con la giornata che ha condotto in assemblee in tutto province e in Calabria hanno partecipato circa duemila agricoltori. La sospensione del pagamento per un anno della quota capitale delle rate dei mutui contribuisce a mettere sotto pressione il settore a causa dell’aumento dei tassi di interesse bancari e dei costi di produzione in un contesto di crollo dei prezzi agricoli.

“Abbiamo sempre detto – commenta la Coldiretti Calabria – che era nostro dovere trasformare le proteste in proposte e, dopo aver ascoltato la nostra base con decine di assemblee sul territorio, che stanno proseguendo, è stato elaborato un piano di azione per l’agricoltura. in primo luogo lo stop alla fauna selvatica incontrollata, per la quale ci aspettiamo un cambio di passo da parte di tutte le regioni, e la moratoria sui debiti delle aziende agricole. Con il decreto si cominciano ad avere le prime risposte concrete, anche sul fronte delle pratiche scorrette dove si introduce un meccanismo di pagamenti più rapidi per gli agricoltori danneggiati e dove si rafforza il lavoro dell’Ismea sui costi medi di produzione. Dopo anni in cui abbiamo chiesto l’emanazione del decreto aree idonee al fotovoltaico a terra, è arrivato un giusto intervento per fermare la speculazione dei grandi fondi di investimento che sta mettendo in difficoltà la produzione agricola in molte zone. La Coldiretti continuerà a lavorare nell’interesse di tutti gli agricoltori e dei cittadini”. Mai più sotto i costi di produzione. L’altro tema su cui si è battuta la Coldiretti e che è stato inserito nel decreto agricoltura è quello delle pratiche scorrette. La novità più importante è la misura che garantisce pagamenti più rapidi alle aziende agricole che hanno subito pratiche scorrette, dimezzando la sanzione per chi ha commesso una pratica scorretta e risanando la propria posizione. Positiva è stata la scelta di individuare i costi medi di produzione su tutte le filiere, con il rafforzamento del lavoro dell’Ismea. L’impegno a utilizzare l’esercito per contrastare la fauna selvatica è buono e va ora sostenuto con piani regionali straordinari di contenimento che ad oggi si sono rivelati insufficienti a garantire una reale riduzione dell’eccessivo numero di cinghiali che assediano campi, stalle e strade (in Calabria circa 300mila). Buoni gli interventi per contrastare PSA con lo stanziamento di ulteriori 20 milioni di euro”.

Una vera e propria invasione che, oltre a devastare i raccolti, rappresenta un rischio per gli ecosistemi e per l’incolumità dei cittadini. “I danni da fauna selvatica in Calabria ammontano a circa 10 milioni di euro anche se le richieste di risarcimento che tardano a costringere gli allevatori a pagare anticipatamente ammontano a circa 2 milioni di euro oltre al rischio di diffusione della peste suina che minaccia i suini. Sì al fotovoltaico sui tetti. Soddisfazione per la decisione di tutelare l’agricoltura anche con uno stop deciso al fotovoltaico selvaggio sul terreno. La Coldiretti non è contraria alle rinnovabili, come dimostra la forte adesione al provvedimento del Pnnr per gli impianti fotovoltaici sui tetti di stalle e cascine. Il modello vincente – informa la Coldiretti – è quello della transizione energetica che vede protagoniste le aziende agricole attraverso, ad esempio, comunità energetiche, impianti solari sui tetti e agrivoltaici sostenibili sospesi da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione di energia rinnovabile, con un impatto positivo sulle colture e sul territorio. Positivi anche gli interventi a sostegno delle filiere produttive in difficoltà, in particolare il settore dei cereali e il settore della pesca e dell’acquacoltura, a cui sono destinate le risorse del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nel limite complessivo di 32 milioni di euro, oltre ad interventi a favore delle aziende colpite dalla “morte del kiwi” e dalla flavescenza dorata. Da segnalare anche il riconoscimento di un credito d’imposta per gli investimenti effettuati dalle imprese agricole, di pesca e di acquacoltura nella cosiddetta Zona Economica Speciale (ZES) unica. Infine, le disposizioni di semplificazione sono importanti e dovrebbero consentire alla Sala di Controllo della crisi idrica di approvare un piano di interventi urgenti per contrastare la scarsità idrica e per rafforzare e adeguare le infrastrutture idriche entro il 30 settembre 2024”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Arriva a Faenza il progetto “Vengo anch’io”. Per una conoscenza senza barriere” – .
NEXT Latina Reading Party al Circolo Cittadino – .