“PD e centrodestra non hanno votato la risoluzione. Ecco chi ha ritardato l’inizio dei lavori” – .

“PD e centrodestra non hanno votato la risoluzione. Ecco chi ha ritardato l’inizio dei lavori” – .
“PD e centrodestra non hanno votato la risoluzione. Ecco chi ha ritardato l’inizio dei lavori” – .
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Il candidato sindaco Antonio Rossini (Noi moderati) sottolinea il motivo dei ritardi nella riapertura della piscina di Rovigo

Le piscine all’aperto del centro natatorio dovrebbero riaprire finalmente a luglio e tra un anno
mese dovrebbe esserci un nuovo gestore dell’impianto sportivo natatorio
viale Porta Po.

La questione piscina aveva visto in prima linea il candidato sindaco Antonio Rossini che lo scorso febbraio, nel corso della seduta consiliare, si era reso protagonista di un gesto politico responsabile molto importante, rimanendo in Aula e votando sia la delibera che l’immediata applicazione piuttosto che uscire in segno di protesta, come ha fatto il Pd insieme ad altri esponenti del centrodestra.

“Chi ha preferito abbandonare quel giorno il Consiglio Comunale ha creato notevoli danni, perché rimanendo fuori dal Consiglio ha impedito l’immediata esecuzione della delibera, e quindi di fatto ha rinviato i lavori di almeno 15 giorni, creando disagi e danni ad anziani, bambini , le associazioni sportive, i disabili ed infine tutti coloro che utilizzano la piscina a scopo terapeutico.

I lavori del centro natatorio, nonostante l’irresponsabile ostruzionismo e gli imprevisti riscontrati in corso d’opera, procedono grazie ai primi 680mila euro approvati anche con il voto di Rossini. Successivamente inizieranno le manutenzioni delle piscine gioco, quelle relative agli scivoli, che si spera prevedranno tempi più brevi rispetto ai circa tre mesi previsti per i lavori interni.

Naturalmente questo non fa pensare che l’intera piscina possa essere aperta a metà giugno, anche se solo con le piscine coperte, perché c’è in gioco anche il bando della direzione che, nonostante Rossini abbia più volte chiesto la Necessità e purtroppo l’urgenza di portare a termine l’affidamento in tempi brevi, le esigenze burocratiche e le procedure da rispettare sono un problema che incide sui tempi.

Infine, prima che l’impresa attualmente impegnata nel cantiere interno possa eseguire i lavori sulle piscine esterne, esclusa quella di 50 metri che resterà chiusa perché richiederà ulteriori importanti finanziamenti, al momento non disponibili, ci sono dei passi formali da fare completato. La variazione di bilancio che ha stanziato i 200mila euro necessari, raccogliendo i residui di altri prestiti, è al vaglio dei revisori dei conti, poi dovrà essere approvata dal commissario prefettizio.

 
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