DiFrancesca Blesio
A settembre dovrebbero concludersi i lavori dell’ex centrale elettrica: tra scambio e solidarietà, sarà la sede di Re-Use With Love
Questa volta non sarà un abito donato e reinterpretato a rinascere. Nel mese di settembre si festeggerà un nuovo inizio per l’ex centrale dei Giardini Margherita. Entro la fine dell’estate è prevista la conclusione dei lavori affidati allo studio di architettura MCA da Re-Use With Love, l’organizzazione di volontariato protagonista di questa impresa di rigenerazione urbana. Firmato da Mario Cucinella, il progetto è stato trasformato in esecutivo dall’architetto Emanuele Dionigi e pensato per ospitare il polo creativo e culturale dell’associazione.
L’annuncio
«Dieci anni fa divenne chiara la necessità di uno spazio diverso per crescere, e sia l’allora assessore alla Cultura Matteo Lepore che l’allora sindaco Virginio Merola ci hanno suggerito di partecipare ad un bando per l’affidamento di un immobile comunale da riqualificare e gestire in autonomia” ricorda la presidente Veronica Veronesi. Il bando è stato vinto e, una volta terminati i lavori, l’ex centrale diventerà «uno spazio per attivare collaborazioni con tutti coloro che, come noi, sostengono un’idea di città partecipata, conviviale e solidale» dice Leopolda Sassoli, vicepresidente di Re-Use With Love.
I rendering
Stiamo pensando ad uno spazio multifunzionale, con al suo interno diverse attività culturali, ricreative e promozionali, possibilmente aperti dalla mattina alla sera, con spazi dove poter anche studiare e incontrarsi, in un proficuo scambio tra generazioni diverse. E per ora non è prevista, almeno inizialmente, un’attività di fornitura o ristorazione al suo interno.
«Concepito negli anni ’30, rimanda quasi ad un edificio religioso» sottolinea l’architetto Dionigi che ha assunto anche la direzione dei lavori di ripristino della centrale, affidati alla società Altoponte. E in effetti quelle che si vedono dai render somigliano a grandi navate, ben illuminate dalla luce che entrerà con la nuova struttura. Si apriranno tutte le griglie che un tempo servivano per il mascheramento acustico. E gli oblò sul retro saranno valorizzati. L’altezza verrà sfruttata con un nuovo livello del ponte unito a quello sottostante tramite una scala interna in acciaio. Esternamente, una grande piattaforma in legno vuole diventare un nuovo snodo di socialità all’interno del parco; un percorso pedonale asfaltato collegherà poi l’edificio al marciapiede di Viale Stenio Polischi, all’interno dei Giardini.
L’opera di rigenerazione urbana
Dismessa ormai da 30 anni, l’ex centrale conserverà “memoria del suo passato industriale ma rigenererà nuovi ricordi nei bolognesi – conclude l’architetto – sarà una traduzione della tradizione”. Per quest’opera di rigenerazione urbana sono stati raccolti 410mila euro sui 500mila necessari. Prosegue il crowdfunding sulla piattaforma ideaginger.it e il 10, 11 e 12 maggio al Giardino del Baraccano torna il mercatino vintage primaverile Re-Use con abiti e accessori, giocattoli, libri e oggetti, oltre ai prodotti Re-Use Lab. Gli applausi sono unanimi. «Stiamo parlando di una ripresa importante in una zona importante della città» sottolinea il presidente di Ascom Enrico Postacchini. «Diventerà un punto di incontro per la città» aggiunge il direttore Giancarlo Tonelli. «Erano dei visionari» dice Erika Capasso, delegata del sindaco Lepore, riferendosi a quel gruppo di amici che nel 2010 si mise a raccogliere abiti usati per dar loro nuova vita. Ora ci sono oltre 150 volontari. E a settembre l’associazione avrà una nuova sede.
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7 maggio 2024
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