“Il multilateralismo è un pilastro della politica estera” – .

“Il multilateralismo è un pilastro della politica estera” – .
“Il multilateralismo è un pilastro della politica estera” – .

I principi fondamentali della Costituzione repubblicana e quelli della Carta delle Nazioni Unite “corrispondono” e condividono gli stessi “obiettivi”. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha ricordato la nascita della Repubblica per sottolineare la vocazione dell’Italia al multilateralismo e il suo ruolo in seno all’ONU. «L’obiettivo del multilateralismo ha rappresentato il pilastro fondamentale della nostra politica estera», ha affermato il Presidente della Repubblica nel discorso pronunciato davanti all’Assemblea Generale del Palazzo di Vetro, dal titolo ‘L’Italia, le Nazioni Unite e il multilateralismo per affrontare le sfide comuni. È il multilateralismo che “ispira il ruolo italiano nel mondo” e che “trova naturalmente espressione anche in altri contesti”, dall’Unione Europea alla Nato, al G7, al G20 e ad altre organizzazioni internazionali. E, ha ricordato Mattarella, «in tutti questi ambiti l’Italia lavora per il dialogo». Tuttavia, di fronte alle violazioni dei principi contenuti nella Carta dell’Onu, l’Italia sa prendere posizione, come nel conflitto in Ucraina. “La Russia si è assunta la grande responsabilità storica di aver riportato la guerra nel cuore del continente europeo”, ha detto il presidente, ricordando che Mosca non può pensare di “violare senza sanzioni” la sovranità, l’integrità territoriale e l’indipendenza di un altro Paese. L’Italia è “convintamente impegnata” nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto, purché non sia “una soluzione che premi l’aggressore e mortifichi l’aggredito”.

Nel suo intervento, momento clou della due giorni a New York e della sua missione all’Onu, il capo dello Stato ha ricordato anche l’altro grande conflitto degli ultimi giorni, la guerra a Gaza tra Israele e Hamas. Due le posizioni di Mattarella, che ha aderito all’appello del segretario generale Antonio Guterres “ad evitare operazioni militari a Rafah per le conseguenze drammatiche che potrebbero avere sui civili palestinesi”. L’altro riferimento era al ruolo dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i palestinesi, accusata da Israele di essere infiltrata da Hamas e alla quale gli Stati Uniti, ma anche l’Italia, hanno sospeso i finanziamenti. “Occorre considerare la funzione essenziale” svolta dall’Agenzia e “di conseguenza l’importanza di continuare a finanziarla”, ha detto Mattarella, sottolineando poi che anche “il conflitto più duro e durissimo non può permettere che vengano violate le norme del diritto umanitario”. ». Per il capo dello Stato, l’unica soluzione al conflitto mediorientale resta quella dei “due Stati”, con “il riconoscimento definitivo di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione”. Infine, il tema della riforma del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, con la proposta dell’Italia e dei Paesi uniti dall’acronimo ‘Uniting for Consensus’, che ha come obiettivo “l’inclusività”, per una “migliore rappresentatività” del Consiglio. “Le istituzioni dell’Onu si sono modellate sui rapporti emersi dalla seconda guerra mondiale, sulla guerra”, ha detto il capo dello Stato, “è ora di modellarle sulla pace”.

 
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