Super Milan, la firma del colosso al Giro. C’è il mio amico Ganna: applausi e rimpianti

Super Milan, la firma del colosso al Giro. C’è il mio amico Ganna: applausi e rimpianti
Super Milan, la firma del colosso al Giro. C’è il mio amico Ganna: applausi e rimpianti

Con Pogacar che prende fiato dopo tre tappe, tocca all’Italia. La prima gioia arriva da Jonathan Milan, come da pronostico: secondo quanto previsto dalla vigilia, ad Andora il friulano sceglierà il lato giusto per imporre il suo potente sprint. Seconda vittoria al Giro, più la maglia ciclamino già conquistata un anno fa all’esordio: non male per il granatiere friulano che a 23 anni è sulla buona strada per entrare nell’élite della velocità.

“È la stessa emozione di un anno fa, quando vinsi per la prima volta, sempre il 7 maggio, questa volta davanti alla mia famiglia. La squadra ha fatto un ottimo lavoro, ho cercato di prendere la discesa in vantaggio e partire bene al momento”, dice Jonny Milan, dopo un finale dominato dal quartetto azzurro dell’inseguimento: lui è stato il vincitore, il suo caro amico Consonni è stato un esemplare apripista e prima ancora il suo ‘rivale’ Pippo Ganna ha aperto le danze su Capo Mele, a quattro dal traguardo, con un attacco a sorpresa sfumato nel chilometro finale. “Sarebbe stato bello vedere dove sarebbe arrivato Lamon…”, scherza Superpippo, già in fuga ad inizio tappa, citando il quarto oro di Tokyo.

Nel giorno in cui viene confermato che dalla pista esce la migliore Italia, Pogacar resta calmo e lascia fare agli altri. L’aver animato tre tappe su tre al via del Giro ha diviso i tifosi tra chi vuole godersi sempre il fenomeno e chi lo accusa di disperdere energie e farsi nemici: a prescindere dai pareri, aver acceso un dibattito sulla corsa è un grande merito. Certo, con lui al Giro non ci si annoia mai: al consiglio degli altri, lo sloveno preferisce la propria testa, quella di un campione che non fa calcoli e, se la voglia lo colpisce, va. Ci si aspettava che lo facesse anche su Capo Mele, uno degli ostacoli di Sanremo, e invece no: “Non ero nella posizione giusta per seguire Ganna, oggi ho fatto il bravo ragazzo”, spiega nell’unico momento in cui si mostra, nelle interviste del dopo gara. A colorare la sua giornata di serenità arriva la notizia che il suo grande rivale Vingegaard è tornato in bici un mese dopo la caduta in Spagna e sta pedalando con la speranza di andare al Tour: esattamente quello che spera un vero campione come Pogacar.

Ordine di arrivo 4a tappa Acqui Terme-Andora: 1) Milano (Lidl) km 190 in 4h 16’03” (media 44.523), 2) Groves (Nzl), 3) Bauhaus (Ger), 4) Kooij (Ola ), 5) Merlier (Bel), 6) Ballerini, 8) Zanoncello, 10) Lonardi.

Classifica: 1) Pogacar (Slo) in 15h 19’05”, 2) Thomas (Gbr) a 46”, 3) Martinez (Col) a 47”, 4) Uijtdebroeks (Bel) a 55”, 5 ) Rubio (Col ) a 56”, 6) Fortunato a 1’07”, 15) Conci a 1’44”, 24) Tiberi a 2’50”, 33) Pellizzari a 6’30”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Salve Novara e Vis Pesaro, retrocesse Fiorenzuola e Recanatese – .
NEXT “Segno tangibile di una città viva e in crescita” – NTR24.TV – .