Bidello la mattina e studente modello la sera – .

CREMONA – La mattina lavora come bidella all’Einaudi, la sera siede sui banchi di quella scuola e frequenta il corso serale di cucina e sala bar. Annamaria Capelli sta realizzando un sogno: studiare per diplomarsi. «Finite le scuole medie ho dovuto interrompere gli studi per aiutare in casa – racconta l’assistente scolastica, che lavora a Einaudi dal 2013 -. Finite le scuole medie, cercando il primo lavoro, mi sono iscritta alle liste dei collaboratori scolastici, poi da cosa nasce cosa. Ho iniziato nel 1999 a Capra Plasio, poi mi sono sposata e ho avuto due figli. Il pensiero del diploma è passato in secondo piano”.

Come ogni sogno che ha spazio di realizzazione, quell’idea di proseguire gli studi è rimasta in un angolo del cuore di Annamaria, fino a quando i tempi non sono maturati: «L’idea mi è venuta durante il Covid, essendo qui e vedendo che stavano organizzando il corso serale, ma i ragazzi erano troppo piccoli – racconta -. Oggi mia figlia ha vent’anni, mio ​​figlio 16 e così ho iniziato a ripensarci. Ne ho parlato a casa e ho trovato in mio marito e nei miei ragazzi un sostegno forte e convinto. Raccogliere il modulo di iscrizione e formalizzare la mia partecipazione al corso serale è stata la stessa cosa. I dubbi erano tanti: come seguire i ragazzi? Mio marito lavora a turni e mi sentivo male a lasciarli soli la sera. Ma a casa mi hanno detto: mamma, vai. Non preoccuparti. Ci pensiamo”.

Così Annamaria Capelli la mattina lavora come portinaia e la sera dalle 18.30 alle 22.50 veste i panni di una studentessa nello stesso locale dove lavora come collaboratrice: «Fa un certo effetto stare dall’altra parte – racconta -. Conosco bene tutti i professori, ma il rapporto tra insegnante e studente è rispettato. Con i miei colleghi c’è complicità e poi io sono sempre Annamaria”, dice sorridendo.

Naturalmente ci sono giorni in cui entra a scuola alle 11 per il turno pomeridiano come portinaia e esce alle 23 come studentessa.. «Non è facile, per studiare recupero le ore la mattina presto dopo aver preparato la colazione se non ho il turno mattutino – spiega -. Ogni momento è buono, devo ottimizzare i miei tempi. Se ho un’ora libera, studio. È difficile e non nego che ero sul punto di arrendermi. Quando finisco il turno pomeridiano, alle 17.30, mi fermo qui e studio per un’ora, prima che suoni la campanella dell’inizio delle lezioni”.

Il corso serale di ristorazione e sala bar ha durata triennale. Nel primo anno facciamo il programma biennale, nel secondo il terzo e quarto anno e nel terzo anno ci concentriamo sull’Esame di Stato. «La cosa curiosa è che se tutto andrà liscio mi ritroverò a sostenere l’Esame di Stato contemporaneamente a mio figlio: io qui all’Einaudi e lui all’Aselli. Ma non andiamo troppo avanti», dice superstiziosamente. «Ho scelto la cucina perché la cucina è una mia passione ed è anche un ambito che mi ha sempre incuriosito – prosegue -. Ultimo ma non meno importante, riuscire a conciliare studio e lavoro era la stessa cosa. Ma sono fortunata, mio ​​figlio mi aiuta in matematica, ha una pazienza infinita ed è molto bravo a spiegare. Mia figlia in inglese. Ci sono alcuni argomenti che mi mettono alla prova. Ci siamo organizzati e grazie a mio marito e ai figli sto facendo quello che non avrei mai pensato di poter fare”.

«Senza il sostegno dei miei cari e l’incoraggiamento di tanti miei colleghi e del segretario che nel presentare la scheda di iscrizione mi ha detto: dammi qui, altrimenti non ci ripenso, non potrei farlo”, conclude Annamaria che deve scendere in archivio con un collega. Lei è in modalità bidella, fino alle 18.30 quando tornerà a fare la studentessa nelle aule della sua Einaudi.

 
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