Pedalando si fa turismo dal basso – .

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Ognuno accorcia le distanze fisiche e territoriali come può e come crede. C’è chi preferisce l’aereo, chi il treno, chi l’auto. Ho imparato che invecchiando, più le nostre gambe rallentano, più optiamo per la “linea veloce”.

C’è chi, però, accorcia quelle distanze con la bicicletta, perché il ciclismo è lo sport della vita e, nel tempo libero, è quell’attività che ti connette con la natura e libera la mente. Due amici trentini decidono di “scendere” verso L’Aquila così, pedalando. Fanno parte di un gruppo ciclistico chiamato “c…ti musica”, che è l’irriverente imprecazione rivolta agli automobilisti intolleranti, verso quelle che ritengono indebite e limitanti le invasioni della strada. Gli individui, si sa, hanno poca pazienza verso gli altri e, come dice padre Eligio di “Mondo categorie. Dino e Federico dividono in quattro tappe il percorso che li porterà all’Aquila. Catia e Mariangela seguono in auto i due ciclisti amatoriali per fornire loro assistenza in caso di necessità. La partenza da Trento è accompagnata dall’entusiasmo di 40 amici ciclisti e il primo arrivo è previsto a Ferrara. La seconda tappa si muove da Ferrara verso Gabicce Mare, la terza arriva a Porto San Giorgio e l’ultima, dalla ridente cittadina marchigiana, a L’Aquila attraversando il passo delle Capannelle, per un totale di 640 km. Il Trentino è diviso dall’Abruzzo da moltissime pianure e le montagne sono l’elemento che le accomuna. Ogni ciclista ama la montagna, la cerca, non la evita perché la salita è stimolante, toglie il fiato, ma sprigiona adrenalina. Nel lungo viaggio verso L’Aquila, i due ciclisti scendono in un paesaggio che cambia rapidamente e si aprono scorci, panorami da cartolina, per rimanere impressi nella memoria ancor prima dello scatto di un cellulare. Panorami mozzafiato si aprono come fotogrammi di un film mentre le bici continuano verso la loro destinazione. La tecnologia ha reso le biciclette sempre più sofisticate e performanti, ma è la passione a dare energia propulsiva alle gambe e ai pedali. L’arrivo a L’Aquila li ha visti “freschi” come se fossero appena partiti. Per me una beffa che, sulla ciclabile del Trentino, partendo da Trento, in direzione sud, la destinazione di Rovereto non è mai arrivata. Quando anni fa è nato il sodalizio con gli amici trentini, alimentati dal comune amore per lo sci e il trekking, abbiamo creato il nostro particolare gemellaggio Trentino – Abruzzo.

turismo dal basso

È il nostro “turismo” dal basso, ad personam, un legame che ci vede diversi, ma anche simili, anche solo per quel carattere peculiare che accomuna la gente di montagna. Le loro visite all’Aquila hanno misurato gli sviluppi della ricostruzione e sono state per noi occasione per leggere, attraverso i loro occhi, contorni della nostra terra che l’abitudine e la fretta ci fanno trascurare. Scherziamo sui traguardi raggiunti dal nostro gemellaggio, sulla loro integrazione perché hanno imparato a mangiare, correttamente, il giusto numero di kebab, mentre noi invece abbiamo importato la ricetta dello strudel autentico, beviamo spesso il “Trento doc” e a Natale mangiamo lo “zelten”.


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bicicletta da turismo di fondo


 
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