Latina, centri anziani non a norma, la nuova normativa rischia di farli chiudere tutti: la situazione – .

Il nuovo regolamento del Comune di Latina per i centri sociali anziani prevede che le strutture debbano essere tutte a norma per essere assegnate, ma nessuna lo è. Ergo, il rischio è quello di approvare un regolamento che chiuda tutti i centri il giorno dopo. Sembra un paradosso (o meglio, una barzelletta), ma non lo è. E succede in piazza del Popolo. E succede perché le regole sono queste: il Comune è tenuto ad adeguarsi alle linee guida delle delibere della Regione Lazio in materia di centri sociali per anziani, ed è anzi in ritardo, dato che il termine per farlo era il 30 giugno 2023. Quasi un anno, Poi. Bisogna quindi affrettarsi ad approvare il regolamento, che porta con sé anche le convenzioni con i centri sociali anziani.

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La situazione

Una rivoluzione nata qualche anno fa dalla Regione, in seguito alla trasformazione della gestione dei centri in Associazioni di Promozione Sociale (APS). Trasformazione necessaria perché, come dice la norma, «i centri anziani che si trasformano in Associazioni di Promozione Sociale sono enti di carattere privato, enti del terzo settore, unica forma civile che consente la realizzazione del potere/diritto degli anziani di assistenza essere soci a tutti gli effetti del centro”. Il nuovo regolamento prende atto anche dei cambiamenti della società e del modo in cui gli anziani sono attivi oggi e deve essere mantenuto, sui principi di “partecipazione, indipendenza, autorealizzazione e tutela della dignità dell’anziano”, organizzando attività ludico-culturali. , promuovendo il volontariato, le attività ricreative e motorie, lo scambio culturale e intergenerazionale, la formazione e l’informazione sui servizi socio-sanitari, e molto altro ancora. La legge detta anche le regole per la selezione delle APA che intendono gestire i centri, insieme alle linee guida per la loro regolamentazione interna.

Il problema, però, nasce dal comma “a” dell’articolo 8: «Il Comune sostiene il centro anziani garantendo la messa a disposizione di un immobile di adeguate dimensioni, conforme alle norme e senza costi di affitto per l’associazione. Il Comune fornisce l’autorizzazione al funzionamento del Centro con atto proprio, prima di stipulare la convenzione di gestione. Il Comune garantisce la manutenzione ordinaria e straordinaria e il pagamento delle utenze. Il punto, però, è che nessun centro per anziani a Latina è all’altezza degli standard; inoltre spesso si tratta di immobili molto datati. La questione è arrivata ieri mattina alla commissione Servizi Sociali del Comune di Latina: è qui che l’opposizione, con Dario Bellini, Floriana Coletta e Daniela Fiore, ha segnalato il rischio di approvare un regolamento che chiude i centri anziché aprirli. Non solo: secondo Fiore “c’è anche una responsabilità diretta del Comune, che potrebbe essere citato in giudizio per danni”. Gli uffici dei servizi sociali, nel redigere il regolamento, avevano ipotizzato anche una norma transitoria per una sorta di “pre-assegnazione” in attesa della ristrutturazione dei centri, che però non ha superato il vaglio della segreteria generale ed è stata modificata.

Se dalla maggioranza la consigliera Simona Mulé (FdI) ha evidenziato come “le norme hanno validità generale e non possono prevedere situazioni particolari”, per superare l’impasse il presidente Nicola Catani ha suggerito la possibilità di una commissione paritetica con Lavori Pubblici, per capire le possibilità e tempi di adempimento.

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Il Messaggero

 
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