Campania e Puglia trainano l’export e il Pil italiano nel G7 – .

Negli ultimi quattro anni due regioni di Mezzogiorno hanno registrato notevoli record di crescita del PIL e delle esportazioni rispetto ai Paesi del G7, spingendo significativamente l’Italia in avanti nel G7 Stesso. Sono la Puglia nel Pil e nel Campano nelle esportazioni.

Per quanto riguarda il Pil, se consideriamo la crescita in termini reali, cioè al netto dell’inflazione, nel quadriennio 2020-2023 rispetto all’anno 2019, prima della pandemia, l’Italia (+3,5%) faceva decisamente meglio di tutte le altre grandi I paesi europei del G7, ovvero Regno Unito (+1,8%), Francia (1,5%) e Germania (+0,7%), ma anche Giappone (+1,2%) nonché la quarta economia dell’area euro, la Spagna ( +2,5%). Come appare chiaramente dal grafico allegato, solo due economie come Stati Uniti e Canada l’hanno sperimentata confinamento meno severi dei paesi europei durante la pandemia e che hanno saputo sfruttare la grande disponibilità di energia e materie prime durante i rincari causati dalla guerra russo-ucraina, hanno fatto meglio dell’Italia.

Il disco

Un grande contributo alla crescita del Pil italiano è venuto dalla Puglia, che nel quadriennio 2020-2023 è stata la nostra regione la cui economia, secondo le prime stime di Prometeia, è cresciuta di più (+5,8%), davanti a Lombardia (+5,6%), Emilia-Romagna (+4,7%), Bolzano e Trento (entrambi +4,2%), Friuli-Venezia Giulia (+4,1%), Veneto (+3,8%), Basilicata (+3,7%), Campania (+2,8%) e Sicilia (+2,7%). Da notare che, oltre alla Puglia, anche tutte le altre regioni del Sud appena citate sono cresciute più della Spagna, che è stata la seconda grande economia europea dopo l’Italia a registrare la crescita del PIL più forte nel periodo considerato. La ripresa post-pandemia dell’Italia ha visto quindi il contributo concertato di molte nostre regioni, tra cui numerose regioni del Mezzogiorno.

Servizi e industria

La notevole performance economica della Puglia, dopo il rallentamento causato dal Covid nel 2020, si è concretizzata soprattutto nel biennio 2021-2022, al termine del quale, secondo l’Istat, il Pil pugliese era già cresciuto del 5,2% rispetto al 2020. 2019 . La crescita del Pil pugliese nel 2020-2022 è stata trainata soprattutto dal valore aggiunto dei servizi (+5,1%), dell’industria in senso stretto (+3%) e, come in quasi tutte le regioni italiane, dal boom delle costruzioni (+28,8 %). Il Pil della Puglia, secondo le prime stime di Prometeia, è poi cresciuto nuovamente dello 0,6% nel 2023, portando il progresso complessivo della regione nel quadriennio 2020-2023 al +5,8%.

Fatto in Italia

Nello stesso periodo, nel 2020-2023, l’export italiano espresso in euro è aumentato in valore del 30,4% rispetto al 2019, secondo nel G7 solo di poco a quello del Canada (+31,8%, sempre in euro), quest’ultimo però trainato principalmente dagli aumenti dei prezzi dell’energia. Le esportazioni italiane hanno preceduto quelle degli Stati Uniti (+27,2%) e, in misura notevole, quelle di Francia (+17,9%), Germania (+17,6%), Regno Unito (+14,8%) e Giappone (+5,2%). ). L’Italia è diventata nel 2023 il quinto esportatore mondiale, dopo aver superato la Corea del Sud, dietro a Cina, Stati Uniti, Germania e Giappone.
All’ottima performance dell’Italia hanno contribuito in modo significativo le esportazioni del Sud, che nello stesso periodo sono cresciute del 37,1%, cioè più dell’Italia nel suo complesso e di tutti gli altri Paesi del G7. E all’interno del Mezzogiorno, spiccano in particolare i risultati straordinari della Calabria (+83,3%, sempre nel 2020-2023), il cui export è però di dimensioni contenute, poco sotto il miliardo di euro nel 2023, e, soprattutto, della Campania ( +79,9%), le cui esportazioni nel 2023 hanno raggiunto i 22,2 miliardi di euro. Nel 2023, entrando nel dettaglio, la Campania ha esportato 6,1 miliardi di euro di prodotti farmaceutici, 4,8 miliardi di alimenti e bevande, 3,7 miliardi di mezzi di trasporto, 1,4 miliardi di metalli e prodotti in metallo e 1,1 miliardi di tessile-abbigliamento-pelle-calzature.

Il Sud

Le esportazioni del Mezzogiorno, oltre ai prodotti alimentari e bevande (9,1 miliardi di euro nel 2023) e ai prodotti della raffinazione del petrolio (14,8 miliardi), sono ormai sempre più trainate dalla farmaceutica (8,3 miliardi, con importanti contributi, nell’ordine, da Campania, Abruzzo e Puglia ) e dai mezzi di trasporto (11,8 miliardi, con importanti contributi da Abruzzo, Campania, Basilicata e Puglia).

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