“Ricordo e memoria di Giovanni Paolo II a Mazara del Vallo” – .

Sono testimone di quanto accaduto nella nostra città, nel pomeriggio dell’8 maggio 1993, in quel luogo dove l’orizzonte è dato dalla confluenza del cielo nel mare e sembra così vicino da poterlo facilmente attraversare, dove il il sole emerge al mattino e la sera egli vi si immerge, dando vita ad uno spettacolo della natura singolare e suggestivo, che rivela la magnificenza del Creatore.

Ricordiamo questo evento per non perdere un dono che ci ha arricchito, che ha aperto prospettive per il presente e per il futuro e di cui ancora oggi, a mio avviso, dobbiamo comprendere bene la portata sociale e il mandato missionario.

Presentandosi a tutti come “pellegrino della pace e missionario del Vangelo”, è venuto a concludere le celebrazioni del nono centenario dell’erezione della nostra Chiesa locale.

Un dono inaspettato e insperato, sognato e poi, per la grazia di Dio, sperimentato all’interno di una Chiesa festante, gioiosa, raccolta attorno al suo Vescovo e al presbiterio.

Indimenticabile l’immagine della distesa del lungomare di San Vito gremita, da un capo all’altro, di un popolo festante in attesa del Papa.

L’arrivo al porto del successore di Pietro, che si china a baciare la terra intrisa del sudore dell’operosità dei nostri marittimi, è stato un ruggito di gioia che ci ha permesso di sentirci un’unica grande famiglia.

in questo momento storico abbiamo bisogno, come città, di riscoprire, nella giusta dialettica, la via del dialogo familiare per la ricerca del bene comune.

Nel ricordo della presenza di Giovanni Paolo II tra noi, riscopriamo la gioia di essere “missionari di pace” e “frontiera della fraternità”.

Don Giuseppe Alcamo

 
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