di Raffaele Vitali
PESARO – Passano le ore, la delusione non diminuisce, ma aumenta la consapevolezza: la Victoria Libertas Pesaro ripartirà dalla A2. COME?
Il primo passo è la definizione di governance. La cordata dovrà scegliere al suo interno il nuovo presidente, dopo le dimissioni irrevocabili date mesi fa da Ario Costa. Per l’ex pivot campioni in carica si è trattato di un finale di carriera ingeneroso, almeno a Pesaro. Ha dato molto al presidente negli ultimi anni, compresa la sua salute. E lo ha fatto cercando di regalare ogni anno un sogno, quello della Serie A, a un club che ha quasi sempre costruito la squadra con budget tra i più bassi.
A fronte degli errori evidenti di questa stagione, non è un dettaglio che chi arriva trovi un bilancio sano. Si farà tutto in fretta, ma sarebbe stato utile pensare anche al tipo di governance: cioè un presidente con i soldi o un presidente rappresentativo di una cordata ancora più solida in cui le quote si avvicinano ai 100mila euro.
Il bilancio è la seconda questione che dovrà essere pianificata rapidamente. Perché quello di A2 è un campionato divertente e complesso che, se vuoi restare in testa al girone, devi affrontarlo con tre milioni di euro. Praticamente quanto speso in questa stagione in Serie A. Questa è la verità. Perché al piano più basso gli italiani diventano davvero un bene prezioso e non un riempitivo e dobbiamo spendere per gli americani, perché sono meno e devono fare la differenza. Non come Ford Bluiett, per citare due dei flop della stagione.
Terzo passo, il rinnovo con Beretta. La sponsorizzazione è un aspetto non secondario. La conferma dell’imprenditore con il suo Prosciutto Carpegna sarebbe una spruzzata in mezzo al piatto amaro della retrocessione. Non sarà facile, voleva andare via già l’anno scorso, ma potrebbe essere incoraggiato dal fatto che partire dopo la retrocessione non sarebbe stata una grande mossa di marketing.
Quarto punto, la definizione di punti fissi. Andrea Cinciarini è l’uomo da cui ripartire, se è vero che ha voluto fortemente tornare a Pesaro dopo gli anni in giro per l’Italia e l’esperienza in Spagna. in A2 potrebbe ricoprire il ruolo di gallina, oltre che di protagonista visto che se gioca venti minuti non ha eguali, per le talentuose under 19, fresche di bronzo, della VL allenata da Giovanni Luminati che meriterebbero un ruolo da vice in A2 . Maretto ha già tutto per essere protagonista sotto, altri possono crescere.
Quinto punto, la programmazione. Servirà chiarezza, anche chiarezza dialettica, nei confronti del pubblico. Dire “torniamo subito indietro” suonerà come uno scherzo. La A2 è complicata. Serve una strategia, probabilmente triennale, durante la quale rendere attrattivo per sponsor e consorziati anche un campionato che può sembrare meno seguito dai media, ma che viene premiato dai numeri di pubblico e dagli introiti degli sponsor.
Se c’è una cosa che ha mostrato la sua debolezza in questi anni è che le persone hanno aderito al consorzio più per amicizia e senso del dovere che per convinzione. Bisogna dare qualcosa a chi investe in VL, dimostrare il valore sportivo e sociale della scelta, farla diventare davvero un luogo di incontro e di business. Questo permetterebbe di includere anche quelle aziende che non appaiono di prim’ordine, ma che in realtà rappresentano il solido tessuto imprenditoriale pesarese e 100mila euro li otterremo senza problemi. Altrimenti qualcuno si avvicina, magari resta un anno o due e poi se ne va. Se Pistoia e non Milano è sponsor nazionale, perché la piazza non può imporsi con un pubblico tra i più belli d’Italia?
Strategia, marketing, nuovo management preparato ad affrontare le nuove sfide dello sport e della A2 soprattutto: tempo c’è, ma non va sprecato (ph CiamilloCastoria).
