Cremona Sera – Il fondatore del più grande studio legale del mondo, Sullivan & Cromwell, parlò alla stampa americana nel 1886 del suo viaggio a Cremona e del suo sogno di Stradivari

Eppure nessuno di loro aveva conosciuto personalmente Antonio Stradivari, data la sua anagrafica. C’è un mondo incredibile e colorato che segue la storia della liuteria cremonese, è un mondo affascinante perché attrae persone con un patrimonio culturale e umano profondamente diverso, patrimonio che coincide, però, con l’ammirazione per una bellezza forse sottovalutata.

Spulciando tra gli archivi ci si imbatte spesso in omaggi più o meno importanti alla città di Cremona e ai suoi maestri artigiani del legno; a volte sono ridondanti o riduttive, altre volte richiamano articoli o piccoli fatti di cronaca che vengono ripescati, perché la bellezza di una scoperta sta proprio nel riuscire a trovare piccoli avvenimenti, che vengono trasferiti sulle pagine dei giornali ad uso e consumo dei lettori .

La cosa più affascinante sono le firme di chi, con titoli diversi, si sedeva dietro una scrivania per scrivere, a penna o con una macchina da scrivere in relazione al periodo, un articolo dedicato a Stradivari o ai suoi colleghi di Piazza del Duomo e dintorni. Quello che ti aspetti è che un esperto o un musicista decida di far rivivere ai lettori la storia di quelle quattro corde così famose nel mondo. Se allarghi un po’ la vista trovi poeti e scrittori che si arrampicano su, ma fa parte del loro lavoro, tra vernici e abeti, ma per la liuteria cremonese l’orizzonte è molto più ampio: avvocati, diplomatici, soldati, turisti o semplici appassionati oltre i secoli hanno raccontato di quella bellezza nata dall’ingegno e dalle mani dell’ uomo. A poco a poco si cerca di far luce su articoli, poesie, riflessioni o piccoli scritti che, presumibilmente, potrebbero essere evidenti ma che non lo sono grazie alla mano di chi li ha raccontati.

Algenor Sydney Sullivan non è nessuno per tutti noi e probabilmente lo rimarrà per i secoli a venire. Come Signor Nessuno, fa parte di quel gruppo di persone che, nel corso dei secoli, hanno dedicato tempo e pensieri ad Antonio Stradivari e alla città di Cremona, per raccontare loro prese carta e penna e, nel 1886, scrisse un ben- articolo strutturato sulla prestigiosa azienda”Cremona e la sua liuteria” che trovò spazio su molti giornali dell’epoca. Più che un articolo è un racconto, una sorta di piccola descrizione di un’esperienza che Algenor sognava di vivere fin da bambino, quella di poter raccontare come aveva immaginato una bellezza lontana e, per i più, irraggiungibile. Il buon Algenor non sapeva suonare il violino, non era un musicista e non lavorava il legno nemmeno per passione, era un avvocato americano che fin da bambino aveva osservato con ammirazione la storia della liuteria cremonese e un pizzico di invidia. I suoi pronipoti del XX secolo probabilmente ammiravano altre cose come la conquista dello spazio o i giocatori di baseball ma a metà del 1800 Algenor, come molti dei suoi coetanei, era incantato dalla bellezza dei violini. Algenor, quindi, era ed è tuttora il signor Nessuno dal punto di vista pratico; aveva terminato gli studi e proseguito la carriera, ma probabilmente rimaneva, secondo i canoni legati all’odierna definizione di successo, un Mr Nessuno, forse abbastanza facoltoso da poter viaggiare circa 150 anni fa per passione in Italia ma non certo avendo la feedback sociali necessari, perché sembrano validi solo quelli che oggi ti fanno diventare Qualcuno.

Il signor Sullivan era solo un anonimo turista che era arrivato a Cremona intorno al 1880 per vedere con i propri occhi quel luogo dove nascevano i suoi sogni, voleva vivere quelle emozioni immaginate per decenni e provare a descriverle. La storia che finì su buona parte dei giornali statunitensi dell’epoca era diversa da quella proposta da tanti altri. Passeggiando per le strade di Cremona, Algenor immaginava di essere un ragazzo coetaneo di Antonio Stradivari e di crescere insieme in città, si divideva tra gli studi in giurisprudenza e correva in via Santa Veronica mentre Antonio si dedicava a perfezionare il suo talento nella liuteria . Diversa la storia del signor Sullivan, perché l’avvocato immagina un dialogo tra lui e Stradivari dove il liutaio gli racconta la storia dei violini partendo dalla famiglia Amati, un dialogo che per Antonio sembra più un sogno, quello di poter realizzare sfruttare il suo talento alla pari di quanto aveva realizzato l’Amato. Dalle righe sembra quasi che si crei una sorta di mix tra studi giuridici e liuteria, un po’ come saper discutere in tribunale può aiutare a comprendere il suono di uno strumento e come le caratteristiche del suono di uno Gli Stradivari non sono in grado di migliorare l’oratoria di un avvocato.

È un bel racconto, particolare e molto raffinato nei toni, dove la prospettiva della tipica tradizione cremonese raccoglie un punto di vista diverso, molto diverso dal solito anche se da rivedere ci sono solo i disegni che accompagnavano la stampa sui giornali, disegni decisamente riduttivi. Ma perché Mr. Nessuno meritava tanto spazio sui giornali americani dell’epoca? Perché Agenor Sydney Sullivan è stato colui che ha fondato forse lo studio legale più importante al mondo, lo studio Sullivan&Cromwell, uno studio legale che è il punto di riferimento nel campo del diritto commerciale internazionale. Ancora oggi lo studio Sullivan&Cromwell segue le più importanti aziende del mondo in termini di fusioni o acquisizioni. Per quelle cariche sono passati professionalmente politici e segretari di Stato, tanto che, nel 1954, furono accusati di aver fatto pressioni sulla Casa Bianca affinché organizzasse un colpo di stato. Stato del Guatemala. Ma Agenor non poteva saperlo né immaginarlo parlando con Antonio Stradivari, visto che alla sua morte, avvenuta nel 1887, Agenor lasciò in eredità borse di studio per studenti poveri in 60 università americane, oltre al racconto della sua adolescenza trascorsa insieme a Cremona. con il liutaio cremonese.

 
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