La politica dell’incontro del candidato sindaco di Perugia – Valentina Pigmei – .

La politica dell’incontro del candidato sindaco di Perugia – Valentina Pigmei – .
La politica dell’incontro del candidato sindaco di Perugia – Valentina Pigmei – .

Quando qualche mese fa Vittoria Ferdinandi accettò l’invito a candidarsi a sindaco di Perugia, usò parole che non sono sfuggite a molti perugini, né a chi appartiene alla sinistra più aperta e radicale. «Accetto con la più grande emozione», ha detto, con un chiaro omaggio a Paolo Vinti, poeta e giornalista morto a cinquant’anni a Perugia il 28 novembre 2010. Gli studenti che occupavano la facoltà di Lettere e Filosofia lo hanno salutato con uno striscione: “Paolo, non preoccuparti, la rivoluzione la faremo noi per te”.

Facendo propria la lezione di Vinti, ma anche la tradizione pacifista e di sinistra della città (dal francescanesimo ad Aldo Capitini, dalla marcia per la pace a Clara Sereni) Ferdinandi ha dato vita ad Anima Perugia per sfidare lo status quo in una città che sembra essere diventato un po’ triste nel corso degli anni, circondato da una regione e da un paese governato da una destra reazionaria e repressiva. La coalizione comprende da un lato Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra e Demos (Patto Avanti), dall’altro Azione, +Europa e Sicialisti per Perugia, oltre a una serie di liste civiche. La stessa Ferdinandi è candidata civica e fino a poche settimane fa è stata responsabile di Numero zero, un progetto inclusivo e innovativo che le è valso la nomina a Cavaliere al Merito della Repubblica da parte del presidente Sergio Mattarella.

“Non essere triste. Continuate in ciò che era giusto”, questa frase di Alexander Langer, scrittore e attivista italiano morto suicida nel 1995, campeggiava sul disegno di una barca stilizzata appoggiata sulle sedie del centro congressi Capitini, dove lo scorso 3 marzo si è svolto il presentazione della candidatura dei Ferdinandi. La campagna elettorale è proseguita in un viaggio attraverso le frazioni e le periferie delle città per incontrare la gente. Il dato registrato è quello di una ritrovata voglia di partecipazione, sia a destra che a sinistra, a conferma del fatto che la città sta riscoprendo la sua idea di politica come incontro.

Le mani pulite sono inutili se restano in tasca

È dall’incontro con l’altro e dalla psichiatria di comunità che arriva Ferdinandi, un mondo apparentemente lontano dalla politica. Trentasette anni, laurea in filosofia – con una tesi sul “principio speranza” di Ernest Bloch – e in psicologia, Ferdinandi è stata, fino alle sue dimissioni subito dopo la candidatura, direttrice di un ristorante che dal 2019 coniuga salute mentale e inclusione sociale, con più della metà del personale composto da pazienti psichiatrici. Inaugurato da La città del sole – fondazione nata nel 1998 grazie alla scrittrice Clara Sereni – Numero zero è un luogo molto conosciuto in città, e non solo. E fa capire meglio i riferimenti di Ferdinandi a don Milani (“Le mani pulite non servono a niente se restano in tasca”), a Franco Basaglia e a Capitini.

Con queste premesse Ferdinandi riesce a tenere unita una coalizione (“Un intero condominio”, scherza) che altrimenti sarebbe stato difficile unire. Ma una delle critiche che le vengono mosse è proprio la distanza dai partiti. «All’inizio, quando mi hanno proposto la candidatura, ho pensato: ‘Non è possibile che i partiti non riescano a individuare delle figure’. Mi sono arrabbiata all’idea che dobbiamo sempre venire a pescare nel bacino civico. Poi ho capito che in questo momento i partiti hanno bisogno dell’atteggiamento proprio di quel settore, e che anche e soprattutto nell’area più progressista e di sinistra molto spesso si tende ad avere uno sguardo esclusivamente ripiegato su se stessi, tra scissioni esasperate e disaccordo su varie questioni”.

All’inizio della campagna elettorale c’è stato anche un tentativo da parte dei media di creare una polarizzazione: “Mi hanno dipinto come una Rosa Luxemburg, ricorrendo all’idea di un’estrema sinistra. Senza dubbio il mio orizzonte culturale è di sinistra e mi piacerebbe riuscire a mantenere un certo radicalismo nei contenuti e un certo riformismo nelle pratiche. Ma non mi nascondo dietro alcuna moderazione. Mi interessa soprattutto la cura della città, lo sguardo sull’internazionalità, ma anche la speranza e il calore rispetto a questo diritto che funziona solo sulla paura della diversità. Anche a livello nazionale c’è poco dinamismo e pochissima apertura verso gli altri, lo vediamo bene con i migranti. Che razza di politica è una politica che non è più capace di affrontare il dolore degli altri?

Filosofia, letteratura e problemi concreti

La candidata insiste molto sul linguaggio e su quella che definisce “la risocializzazione della politica”: “Non voglio cambiare in alcun senso il mio linguaggio, ma al contrario ridefinire il più possibile il linguaggio della politica. Non voglio fingere di essere qualcosa che non sono. Ferdinandi è stato accusato anche di aver condotto una campagna elettorale “un po’ all’americana”. “Parlare di filosofia e letteratura allontana le persone? No, anzi, li avvicina, come ho visto in questi mesi. Ciò che colpisce non è solo la partecipazione in termini numerici di persone, ma anche il loro coinvolgimento. Ho qualcuno che si prende cura della mia comunicazione, ma se divento il contenitore delle parole di qualcun altro è difficile trovare una connessione emotiva con le persone”.

Il rischio di eccesso di idealismo e di mancanza di concretezza è dietro l’angolo. Perugia è una città con diversi problemi, a partire dalla sanità pubblica fino alla mobilità. “Non possiamo ragionare come se ragion pratica e ragion pura fossero due questioni dissociate. “Il valore dei fatti” è lo slogan elettorale dei miei oppositori. In pratica ci andiamo, ma conta con che sguardo. Possiamo e dobbiamo parlare di buche, certo, di decoro e di sicurezza, ma dobbiamo parlare anche di diritti e di inclusione. Restare semplicemente sui fatti, puntando solo al pragmatismo non paga”.

Uno dei compiti più difficili che avrà Ferdinandi sarà quello di tenere unita la coalizione, nella quale ci sono punti di vista molto diversi. “Sono fermamente convinto che il mio ruolo sarà quello di rafforzare quello spirito di coalizione che anche a livello nazionale è drammaticamente carente. Cercare di costruire una cultura di governo basata sull’ascolto e sul confronto, una sinistra capace di non trasformare la complessità in conflitto”.

I primi problemi all’interno della coalizione sono però arrivati ​​già l’8 marzo, quando Ferdinandi è sceso in piazza con il corteo transfemminista organizzato dal collettivo Transfempg, con la partecipazione delle associazioni femministe della città. “Non voglio cedere su questo, perché sono stato chiamato proprio a promuovere il valore della diversità, un valore che può diventare fattore di benessere psicologico per tutti. In questo senso abbraccio pienamente la cultura della negoziazione di cui parla Papa Francesco: la capacità di lasciarsi contaminare, di ridefinire il proprio posizionamento e di ascoltare gli altri. La politica diventa presidio dell’appartenenza e nell’appartenenza si spegne il pensiero”. La Ferdinandi è stata tempestata di insulti sui social anche per aver dichiarato in un video di preferire il sindaco donna dato che non ha alcuna intenzione di “nascondersi dietro al maschio”.

La candidata mi racconta che alcune sere fa ha sognato sua madre Paola Bianchini, psicoterapeuta che si occupava di persone affette da disturbi alimentari, morta tre anni fa. Lei «mi ha detto: ‘Vittoria, fai come fai tu, portali al mare’. Penso che il sogno parli della paura di diventare qualcos’altro, di fare un cambiamento, ma di farlo come so fare e non come vorrebbero gli altri. Andare al mare rimanda all’idea di coprire le distanze che ci separano dalle parti più profonde di noi stessi. E poi, ovviamente, il cambiamento riguarda anche Perugia, così lontana dal mare”. Ferdinandi si dice pronta a mettere a frutto quel lavoro di cura che, sull’esempio della madre, porta avanti da anni e che ora deve applicare a Perugia, città che secondo lei deve tornare “a riaprirsi al mondo, agli altri e diventare inclusivi, al di là dei proclami”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Ore cruciali per il Foggia, De Finis vicino all’acquisto del club. C’è cautela dal Comune: “Trattative importanti” – .
NEXT Calcio giovanile, l’Usd Francavilla Angitola premiata a Catanzaro per aver vinto il campionato Under 15 – .