Siccità, perché in Sicilia è stato dichiarato lo stato di emergenza – .

Siccità, perché in Sicilia è stato dichiarato lo stato di emergenza – .
Siccità, perché in Sicilia è stato dichiarato lo stato di emergenza – .

Grave crisi idrica in Sicilia, a causa della siccità: il Governo ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza, ecco cosa accadrà nei prossimi mesi.

Dopo un registrare l’inverno, dove sono state raggiunte temperature mai registrate prima, la Sicilia è in difficoltà: colpita da una grave crisi idrica, vede ora le sue risorse diminuire drasticamente, senza trovare tregua a causa delle piogge divenute ormai molto scarse. Tutto ciò ha conseguenze drammatiche sull’agricoltura, e non solo. Per questo il Governo ha deciso di dichiararlo stato di emergenza: ecco cosa cambierà.

Stato di emergenza in Sicilia: cosa succede

Il Consiglio dei ministri, su richiesta della Giunta regionale, ha è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia: il provvedimento durerà 12 mesi e è previsto uno stanziamento di 20 milioni di euro, con possibilità di incrementare le risorse se necessario, già dopo la realizzazione dei primi interventi. Si tratta di una manovra di fondamentale importanza per la tutela di un’area interessata da a crisi idrica molto graveche ormai si prepara ad affrontare la stagione estiva senza aver trovato tregua.

“È un prima assegnazione. Altre risorse verranno rese disponibili man mano che la Regione procederà con i pagamenti. Ovviamente gli interventi che riguardano il settore agricolo e le infrastrutture idriche rientrano nella competenza di altri ministeri, come abbiamo chiarito al presidente della Regione Schifani, intervenuto nella seduta del Governo” – ha affermato Nello Musumeci, Ministro della Protezione Civile e delle Politiche Marittime. Sono già state individuate le prime soluzioni, al vaglio del governatore e del capo della Protezione civile regionale, per ridurre gli effetti della siccità.

I primi interventi, immediatamente attuabili, cfracquisto di nuove navi cisterna nei comuni con difficoltà idriche e la sistemazione di altri veicoli in un centinaio di comuni. Si passerà poi alla rigenerazione dei pozzi esistenti, alla perforazione di pozzi gemelli e alla riattivazione di pozzi abbandonati, nel tentativo di sfruttare maggiormente le risorse idriche sotterranee. Infine si pianificano i lavori adeguamento dei sistemi di pompaggio e gasdotti, nonché la realizzazione di nuove infrastrutture di interconnessione.

La crisi idrica e il cambiamento climatico

La crisi idrica che ha colpito la Sicilia e ha messo in ginocchio la popolazione ha effetti drammatici: gran parte di essi colpisce l’agricoltura, che versa in grave difficoltà a causa della mancanza di precipitazioni. Quest’anno, ad esempio, le famose arance siciliane non si sono praticamente viste, sostituite da frutti molto più piccoli che richiedevano minori quantità di acqua. Avvicinarsi al stagione estiva, la situazione non potrà che peggiorare. Tanto che alcuni Comuni hanno già adottato misure drastiche, come il divieto di annaffiare balconi e giardini privati ​​e di lavare le auto (ordinanza in vigore a Palermo).

IL cambiamento climatico è responsabile di quanto sta accadendo: una delle conseguenze più drammatiche dell’aumento delle temperature è proprio lo sconvolgimento del clima, che porta allo sviluppo di eventi opposti e altrettanto gravi. Periodi di siccità si alternano così a alluvioni, inondazioni e frane che provocano innumerevoli danni, senza però riuscire a risolvere – se non temporaneamente – la crisi idrica. E sfortunatamente la situazione non sembra destinata a migliorarea causa dell’inquinamento e delle emissioni di carbonio che causano il riscaldamento globale.

 
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