Ferrara, la Giunta Fabbri viola le norme sulla propaganda elettorale La Nuova Ferrara – .

Ferrara, la Giunta Fabbri viola le norme sulla propaganda elettorale La Nuova Ferrara – .
Ferrara, la Giunta Fabbri viola le norme sulla propaganda elettorale La Nuova Ferrara – .

Ferrara Conferenze stampa, inaugurazioni, resoconti delle attività svolte, opere pubbliche di ogni genere. Un lungo elenco di incarichi ricoperti dal sindaco e dai consiglieri in quest’ultimo periodo, e comunicati attraverso l’ pagine web istituzionali del Comune, sono terminati nel mirino del Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni, per l’ipotesi di «violazione dell’art. 9 della legge n. 28/2000″: dal 10 aprile fino alle urne, si legge nell’articolo, “è vietato a tutte le pubbliche amministrazioni svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle svolte in forma impersonale e indispensabili per l’efficace esercizio delle proprie funzioni”. Una legge pensata per non dare vantaggi in termini di comunicazione e di comunicazione agli amministratori uscenti in corsa per le elezioni propaganda rispetto agli avversari, richiamati anche da un recente incontro in Prefetturae la cui violazione è stata ipotizzataesposto al Corecom inviato da Anna Ferraresi (Lista Anselmo) ed esponenti PD. Si rallegra Fabio Anselmo“la nostra tesi è stata accolta”, ora sarà l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, alla quale è stata inviata la delibera del Corecom, a decidere come procedere: cancellazione di incarichi che coinvolgono soggetti istituzionali e bilancio di fine mandato e sanzioni sono le possibili misure.

La denuncia riportata dodici episodi specifici (sono presenti anche i bilanci delle frazioni presso il Ridotto di Nicola Lodi ovvero la prima pietra del nido Quartesana con Alan Fabbri), la conferenza stampa del Matteo Fornasini per rispondere agli attacchi dell’opposizione al bilancio, una serie di “racconti” pubblicati sulla pagina Facebook “Alan Fabbri sindaco di Ferrara”. Dopo aver considerato la risposta di Sandro Mazzatortaconsigliere del Comune, in particolare sulla distinzione tra il profilo Facebook del sindaco e quello del Comune, presieduto dal Comitato Giancarlo Mazzucca ha deciso che la maggior parte dei casi denunciati «non presentano i requisiti di indispensabilità e impersonalità per i quali la citata norma ancora l’eventuale deroga al divieto»: avrebbero potuto comunicare prima, questo è il succo. Gli amministratori-candidati, è il corollario, “possono svolgere attività di propaganda al di fuori delle proprie funzioni istituzionali, purché a tal fine non utilizzino mezzi, risorse, personale e strutture affidati alle pubbliche amministrazioni”.

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