Da Binda a Merckx, quanti campioni protagonisti sulle nostre strade del Tirreno – .

Da Alfredo Binda a Ercole Baldini fino a Jacques Anquetil. E poi ancora Miguel Poblet, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Beppe Saronni, Francesco Moser e Mario Cipollini. Buona la rappresentanza dei corridori che hanno vinto al traguardo (44) nelle località delle province di Lucca e Massa Carrara: Forte dei Marmi (13 volte), Viareggio (8), Lucca (7), Lido di Camaiore (4), Marina di Massa, Carrara e Marina di Pietrasanta (3), Il Ciocco (2) e Pontremoli (1).

Prima volta

È datata 26 maggio 1914 la seconda tappa del sesto Giro della storia che porta i corridori da Cuneo a Lucca percorrendo 340 chilometri. Una tappa molto lunga perché a quei tempi non esistevano limitazioni di cronometraggio, tanto che il giorno successivo i girini partiranno da Lucca per arrivare a Roma percorrendo 430 chilometri per quella che rimarrà nella storia come la tappa più lunga della corsa.

Gli anni Venti e Trenta

In quegli anni Lucca fu location di scena in altre tre occasioni. Poi nel 1935 arrivò la prima volta a Viareggio. L’occasione è la seconda metà di tappa di una cronometro con partenza da Lucca che vede il successo dello specialista francese Archambaud. Nel 1937 “primo” per Marina di Massa. L’11 si disputò la Genova-Viareggio, vinta dal re dei velocisti di allora, il livornese Olimpio Bizzi, e il giorno successivo si corre la cronometro a squadre che parte da Viareggio e arriva a Marina di Massa. Vince la Legnano di Gino Bartali che ha tra i suoi compagni di squadra il livornese Raffaele di Paco (di Fauglia), dichiarato vincitore perché ha tagliato per primo il traguardo.

Dopo la guerra

La prima volta è a Viareggio. Luigi Casola vince lo sprint davanti a Fiorenzo Magni. Negli anni Cinquanta, tra il 1955 e il 1958, si registrarono cinque arrivi. Nel 1955 per la Genova-Viareggio vinta in volata da Giovanni Corrieri, nel 1956 per la cronometro individuale da Livorno a Lucca (vinta da Fornara). Nel 1957 Forte dei Marmi ospitò per la prima volta la cronometro, con partenza da Montecatini. Vince lo specialista Ercole Baldini. L’anno successivo il Giro rimase in tre gironi in Versilia. Per l’arrivo della Chiavari-Forte dei Marmi e, dopo la giornata di riposo, per la cronometro che vede arrivo e partenza fissati in piazza Mazzini a Viareggio. Baldini vince ancora.

Gli anni Sessanta

Segnano la prima volta che Carrara, in occasione della nona tappa (27 maggio 1960), è stata teatro dell’arrivo di due semitappe: la prima che parte da Livorno ma soprattutto la seconda, la breve (2,2 chilometri ) ma spettacolare cronometro che vede i corridori partire da Carrara per arrivare ai 265 metri di Codena (la semitappa passa agli archivi come Carrara-Cave di Carrara). Jacques Anquetil, che vincerà quel Giro, e Miguel Poblet sono i più veloci di tutti e impiegano lo stesso tempo: 4 minuti e 50 secondi, vincendo la gara ex aequo. L’altro arrivo di quel decennio risale al 1966 e si concluse sulla pista d’atletica dello stadio Pini di Viareggio, gremita nonostante per accedervi fosse necessario pagare un biglietto d’ingresso.

I favolosi anni settanta

La Versilia diventa un appuntamento fisso per la carovana rosa: protagonista dal 1971 al 1975 è Forte dei Marmi, teatro di spettacolari cronometro. Di quelle prove contro il tempo si ricordano soprattutto due episodi. La prima è legata ad un “unicum”. Nel 1972, infatti, la cronometro fu divisa in due manche (con lo stesso percorso Forte-Fiumetto-Forte-Marina di Massa-Forte), esperimento mai ripetuto a causa della protesta dei corridori capitanati da Merckx e Gimondi. La prima manche è stata vinta da Merckx, la seconda (partita dieci minuti dopo la fine della prima) dal suo gregario Swerts. La somma dei tempi vede appaiati i due compagni del “Molteni”. A dire il vero Merckx fu più veloce di 26 centesimi di secondo, ma poiché a quel tempo i regolamenti UCI non prevedevano il conteggio dei centesimi, la gara fu assegnata ex aequo ai due belgi. L’altro episodio è legato al successo nella cronometro del 1975 di Giovanni Battaglin, più a suo agio in salita che nelle cronometro. Il corridore veneto pagherà caro quell’exploit perché 48 ore dopo nella cronometro del Ciocco subisce una grave crisi che lo farà scivolare fuori dalle prime posizioni della classifica.

Il Ciocco è sede di tappa, in fila, anche l’anno successivo. A sorpresa vince De Witte, che non è uno scalatore.

Gli anni Ottanta

Si comincia nel 1982 con l’arrivo a Viareggio (ricordato per lo sciopero dei vigili urbani) poi per la prima volta a Marina di Pietrasanta l’anno successivo per chiudere il decennio nel 1988 con l’arrivo di Marina di Massa (il pisano vince Di Basco ). Nel mezzo quattro prove a cronometro. Il prologo del Giro 1984 vinto da Francesco Moser sul circuito del Mura e il giorno successivo si concludeva a Marina di Pietrasanta la cronometro a squadre vinta dalla Renault di Fignon. Poi nel 1985 l’attesa ultima tappa Lido di Camaiore-Lucca con il successo di Moser che però non riuscì a strappare il primato a Hinault e infine la cronometro a squadre del 1987 che al traguardo di Lido di Camaiore vide primeggiare la Renault di Roche e vincere il corsa rosa.

Aspettando l’anno 2000

Negli anni Novanta Marina di Pietrasanta, Marina di Massa (dove vinse il lucchese Cipollini), Lido di Camaiore e Forte dei Marmi furono le località di arrivo.

Il nuovo millennio

È sempre più difficile arrivare all’arrivo di tappa, vuoi per i problemi economici ma anche per la guerra che spesso scoppia nei comuni vicini e che non porta effetti positivi. Solo cinque gli arrivi di tappa che hanno coinvolto Lido di Camaiore (due volte), Pontremoli, Carrara e lo scorso anno Viareggio. Oggi è il turno di Lucca.

 
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