Il Crotone non riesce ad accedere ai playoff. A Picerno prestazione fallimentare in linea con tutta la stagione – .

Tristezza. Tristezza infinita per come è finita la stagione. Ma il Crotone visto a Picerno è lo specchio di un intero campionato. Squadra senza costrutto, senza idee, senza un piano tattico. In quella che doveva essere l’ultima spiaggia, era lecito aspettarsi una prestazione piena di rabbia, con una ferocia calcistica mai vista in questa stagione. In un anno intero, e con la parentesi di 5 partite gestite da Baldini, il Crotone di Zauli non è mai riuscito a mostrare un cambio di ritmo e un gioco degno di questo nome. Un incidente di percorso, così il tecnico rossoblù ha definito tutta la seconda metà di stagione disastrosa. Sembrava più uno scontro a catena che un incidente stradale! La partita dei playoff è facile da inquadrare. Una squadra che non ha mai avuto il gioco, l’intensità e la corsa nel suo DNA. A Crotone non corre nessuno. A Crotone tutti pensano che il proprio lavoro lo faccia qualcun altro. Ci piacerebbe conoscere adesso il pensiero dei giocatori, alla luce di questo finale di stagione disastroso, dopo aver difeso a spada tratta il proprio allenatore davanti agli occhi del mondo del calcio. Per Zauli la riconferma non è stata una scelta ma un obbligo. Pazienza, Longo, Gallo e l’ex Frosinone Gorgone. A luglio dissero no al progetto Crotone, perché tutti volevano mano libera e massima operatività e la società non lo permetteva. E allora ecco Zauli di nuovo in panchina, l’espulsione, la ribellione, l’arrivo di Baldini, le dimissioni ed ecco di nuovo Zauli. E senza Petriccione il ‘furbo’, come si dice in Spagna, è servito. Una squadra che non ha mai avuto un leader e alla domanda su chi fosse il vero leader Zauli ha sempre risposto che tutti sono leader. Ma proprio per questo tutti vogliono elevarsi e poi nessuno lo fa, soprattutto se il leader è qualcuno che non è dentro lo spogliatoio ma fuori. E quindi anche qualche parola all’azienda a partire dal presidente, che è stato troppo permissivo nelle scelte del direttore generale che non ne ha azzeccata una giusta, anzi ha continuato a perseguire gli stessi errori di sempre (vedi il disastroso mercato delle riparazioni) quello di voler fare tutto e da solo o come quello di assumere, per la seconda volta consecutiva, un direttore sportivo senza alcuna voce in capitolo e soprattutto non avere l’umiltà di dire che ho sbagliato, piuttosto che subendo critiche portando in alto i traguardi raggiunti da chi ha preceduto. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il Crotone ha sprecato 20 milioni di euro in due anni di Serie C. Due stagioni finite allo stesso modo: fuori al primo tentativo playoff (e speriamo non diventino un tabù adesso). Zauli, come spesso è successo dal suo rientro, nelle dichiarazioni post partita ha sempre cercato di cambiare la realtà con esercizi acrobatici lessicali: ad Avellino partita equilibrata, a Picerno fino al gol non c’era pericolo e tutta una serie di scuse che purtroppo non reggere. Infine sui tifosi, come sempre in trasferta per sostenere la squadra con amore, passione e cuore e con un finale, quello di ordinare ai giocatori di mettere le maglie a terra, che ricorda i fatti di Genova in campo rossoblù. È difficile capirli perché in questi casi la migliore offesa è senza dubbio l’indifferenza. Ma non siamo ultras e forse non capiamo certe dinamiche.

 
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