Elezioni regionali Emilia Romagna, chi trarrebbe vantaggio dal voto anticipato (e chi no). – .

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Il voto in Emilia-Romagna potrebbe essere più vicino di quanto si pensi. La finestra elettorale prevista per le regionali post-Bonaccini – primo candidato alle europee – non sarebbe più quella di fine novembre di cui parlavamo qualche settimana fa. La votazione potrebbe svolgersi già alla fine del ottobre EHI primissimi giorni di novembre.

La conferma del voto lampo dopo l’estate è arrivata nel corso delle riunioni dell’Ufficio di Presidenza e dei capigruppo dove è stata fornita la programmazione dei lavori dell’Assemblea Legislativa da qui alla fine della legislatura. Ebbene ci sono spazi solo per altre due sedute del Parlamento regionale di Bologna, quella dell’11 giugno e l’ultimissima riunione prevista per il 23-24 giugno con l’approvazione della prevista variazione di bilancio 2024, probabilmente l’ultimo provvedimento di rilievo della il corso in uscita. Ogni proposta del Consiglio o dell’Assemblea che resta nei cassetti dovrà necessariamente trovare posto in queste date, come ha spiegato a nome della Giunta il sottosegretario Davide Baruffi.

Entro il primo decennio del Luglioin effetti, sono attesi dimissioni del governatore e il presidente del PD Stefano Bonaccini, una volta eletto al Parlamento europeo. Da quel momento, secondo la normativa vigente, la vicepresidente Irene Priolo svolgerà solo l’incarico di ordinaria amministrazione.

Per ragioni diverse, sia il Pd sia il centrodestra Fratelli d’Italia sarebbero favorevoli a prolungare al minimo quella parentesi, come analizzato daAgenzia di stampa terribilesecondo il quale i Meloniani mirerebbero a farlo sfruttare l’onda il più presto possibile favorevoli, che probabilmente saranno ancora alti dopo il voto europeo dell’8 e 9 giugno, nel caso del centrosinistra non vogliono tenere la Regione in unalimbodove l’amministrazione dovrà necessariamente limitarsi a arrangiarsi e dove ogni misura rischia di essere esaminata, anche dalla Corte dei conti, come indebitamente “politica”.

Tanto meno vi è alcuna intenzione da parte dell’amministrazione di centrosinistra di intervenire bilancio 2025, che sarà demandato interamente alla nuova presidenza, ribadisce Dire, che aggiunge anche che non verrà strumentalizzata la norma (e qualcuno oggi lo ha fatto notare provocatoriamente) approvata un anno fa dall’Emilia-Romagna per garantire la prosecuzione della legislatura dopo la dimissioni del presidente, norma che in teoria avrebbe consentito di anticipare il voto ai primi mesi del nuovo anno. Ma ormai sarebbe chiara la propensione della maggioranza, di tutti gli schieramenti, a una chiamata rapida alle urne.

 
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