“Housing sociale? Serve un nuovo piano, la massima attenzione alle fasce più bisognose” – .

TRENTO. “È necessario massima attenzione da non fare passi falsi con uno beneficio sbilanciato a favore dei privati rispetto alla comunità più bisognosa”. È lui che lo dice segretario della Uil, Walter Alottiriguardante lo studio di edificabilità della zona Sequenza a Trento Nord che è stato presentato nelle scorse ore alla commissione ambiente e urbanistica del Comune di Trento dall’architetto Bortolotti (QUI L’ARTICOLO).

La Uil entra nel dibattito non parlando delle già tanto discusse scelte architettoniche ma parlando spostare l’attenzione sull’annuncio di una possibile concessione di 200 appartamenti in quelle Torri attraverso l’edilizia sociale. Quest’ultimo sistema lo consente affitto moderato per le famiglie non abbastanza ricche da poter acquistare una casa – visto anche l’aumento del costo dei mutui -, ma non così poveri per un possibile accesso all’edilizia socialenegli ormai pochissimi alloggi Itea o comunali ancora disponibili.

“I sindacati e la Uil in particolare – spiega Alotti – chiedono, già dal 2018, l’attivazione di un nuovo piano di housing sociale in Trentinovisto l’esaurimento del Fondo che ha prodotto poco più di 500 case con Cassa Depositi e Prestiti, Cassa del Trentino e Finint, richiesta che solo con il nuovo assessore Marchiori sembra finalmente rientrare nella volontà della giunta”.

La speranza dell’unione è quello con gli stessi attori e forse con aggiungendo nuovi investitorie con il coordinamento della “nuova” società di gestione patrimoniale provinciale Euregio Plus, può finalmente decollare una nuova iniziativa a favore del ceto medio-basso. L’auspicio è che sia il Consiglio provinciale a decidere un nuovo piano per gli alloggi in locazione a canone moderato, verificando subito costi e tempi delle diverse ipotesi/proposte di convenzione di housing sociale, tenendo conto innanzitutto delle possibili molteplici ristrutturazioni di edifici pubblici e privati ​​in stato di abbandono presenti sul territorio .

È fondamentale, sottolinea sempre Walter Alotti, che le autorità comunali e provinciali e l’opinione pubblica”prestare attenzione al rischio di vedere avviati lavori edili ed urbanistici in un’area limitrofa con problemi di inquinamento i cui costi di risanamento ambientale non sono stati ancora attribuiti e sono di incerta imputazione. Non vorremmo vedere, come spesso accade, l’ennesimo danno alle casse pubbliche e il beneficio degli utili ai soliti indagati ‘privati’”.

 
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