«Visiterò la scuola» – .

«Visiterò la scuola» – .
«Visiterò la scuola» – .

Rimprovera uno studente che prende di mira il suo compagno di classe con atteggiamenti arroganti, ma si ritrova aggredita dalla madre del giovane. È quanto accade in una scuola di Ostia, l’istituto comprensivo Amendola-Guttuso, dove un’insegnante è stata picchiata nel cortile esterno della scuola davanti agli occhi di alcuni colleghi e genitori. Secondo quanto finora ricostruito, la donna è la moglie di un membro del clan Spada, la numerosa famiglia di origine sinti che domina Ostia e descritta dalle indagini della Procura di Roma come un’associazione per delinquere di stampo mafioso. “Non puoi permetterti di sgridarlo, siamo del clan Spada”, avrebbe detto prima di attaccare la docente. Dopo l’aggressione, l’insegnante ha chiamato il personale medico del 118, ma ha poi rifiutato le cure. La madre dello studente è stata identificata e denunciata in libertà per violenza contro pubblico ufficiale, mentre la docente non ha ancora sporto denuncia.

L’annuncio di Valditara

Sulla vicenda interviene il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che annuncia nei prossimi giorni una visita alla scuola coinvolta. «Porterò la mia solidarietà alla docente aggredita da un membro del clan Spada. A nessuno dovrebbe essere permesso di toccare un insegnante. Lo Stato farà valere la sua forza contro chi non rispetta i suoi insegnanti”, scrive il ministro su X.

Le reazioni politiche

Considerata la gravità dell’accaduto e il coinvolgimento della famiglia Spada, le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Solidarietà da parte del sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che aggiunge in una nota: «È un episodio molto grave che non deve restare impunito e sono certo che le autorità faranno piena luce sulla vicenda. Gli insegnanti sono un pilastro per l’educazione dei nostri figli che dobbiamo tutelare, senza arretrare di un centimetro di fronte ad atti di violenza”. Parole di cordoglio sono arrivate anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein, durante l’aperitivo di apertura della campagna elettorale al Monaco di Roma. Parole di condanna di reato del vicepresidente del Senato Marco Centinaio (Lega): «La mafia teme la scuola, perché rifiuta gli insegnamenti della legalità e del rispetto di tutti, non dei prepotenti. Solidarietà al maestro di Ostia aggredito dalla moglie di un esponente del clan Spada. Ci auguriamo che suo figlio scelga il giusto esempio da seguire”.

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