Saipem a Trieste testa Flatfish, un drone sottomarino di eccellenza mondiale – .

Saipem a Trieste testa Flatfish, un drone sottomarino di eccellenza mondiale – .
Saipem a Trieste testa Flatfish, un drone sottomarino di eccellenza mondiale – .

Sono in corso in questi giorni a Trieste i test delle nuove funzionalità di Flatfish, il drone sottomarino per ispezioni avanzate progettato e industrializzato da Saipem, azienda leader mondiale nell’ingegneria, perforazione e costruzione di grandi progetti nei settori dell’energia e delle infrastrutture. Saipem, attraverso Sonsub, il suo centro di eccellenza per le tecnologie subacquee, ha sviluppato il programma Hydrone con l’obiettivo di industrializzare una flotta di tre diversi modelli di droni sottomarini, ciascuno con le proprie diverse funzionalità, in grado di operare in completa autonomia grazie all’intelligenza artificiale . Saipem è, infatti, l’unica azienda in Italia che progetta e produce droni sottomarini in grado di svolgere sia attività di ispezione che di intervento, facendoli operare al servizio dei propri clienti.

“Stiamo concludendo una fase del programma di sviluppo tecnologico di uno dei nostri droni, il ‘Flatfish’ – afferma Matteo Marchiori, Responsabile Sonsub. – In questa base siamo in grado di mettere in acqua i nostri sistemi robotici e prepararli per progetti futuri. Una fase essenziale del nostro piano di sviluppo che parte dall’ingegneria, passa attraverso l’assemblaggio di tutti i componenti e si conclude con prove in mare molto stringenti, che ci permettono di testare prestazioni e affidabilità, prima di mettere in esercizio i sistemi nelle varie aree del mondo in cui siamo attivi. La prossima destinazione di questa unità è il Golfo Persico.”

Una possibile operazione nel centro Sonsub di Trieste, una vera e propria palestra per i sistemi robotici Saipem, che permette di testare l’affidabilità necessaria per operare in mare aperto. Progettato nel 2016 nel centro di sviluppo Saipem di Marghera (Ve), Flatfish è stato realizzato da un team italo-brasiliano ed è impegnato in progetti di ispezione avanzata dal 2021; ciò che fa la differenza è la capacità di lavorare fino a 12 mesi consecutivi alternando 12 ore di lavoro e 12 ore di ricarica e la possibilità di operare ad una profondità massima di 3000 metri.

“La particolarità di Flatfish è la sua capacità di operare in acqua senza filo guida, esattamente come un drone aereo. Questa è una delle più grandi sfide tecnologiche, perché muoversi in acqua e riuscire ad avere la percezione dello spazio e degli oggetti senza un collegamento fisico con una stazione di controllo a terra o su una nave militare è complesso e ha richiesto diversi anni di sviluppo e innovazione .” spiega Marchiori. Rientrato nelle scorse settimane dal Brasile, Flatfish è atteso nel Golfo Persico, dove sarà impegnato a seguire la posa di un nuovo gasdotto.

Ad oggi sono tre modelli di droni sottomarini testati in mare da Saipem con il programma Hydrone, veicoli a controllo remoto che consentono attività di ispezione e intervento di altissima precisione, ma anche il monitoraggio della biodiversità marina, la mappatura e la sorveglianza dei fondali marini. dei porti e delle infrastrutture, riducendo i rischi per il personale, l’ambiente e i costi operativi. Gli altri modelli di droni progettati da Saipem che fanno parte del programma Hydrone sono: Hydrone R, con funzioni sia di ispezione che di manutenzione, e Hydrone W, interamente elettrico e destinato ad interventi di manovra pesanti. Entrambi hanno le dimensioni di una piccola automobile e possono essere ricaricati sott’acqua interfacciandosi con stazioni simili ad una docking station per computer.

Proprio di recente, Hydrone R, che opera per Equinor al largo della Norvegia, ha raggiunto lo straordinario traguardo globale di residenza subacquea di 167 giorni consecutivi. È previsto per la fine del 2024 lo sviluppo della seconda versione di Flatfish, che utilizzerà tecnologie di altissimo livello, anticipando le esigenze del settore. Un impegno che Saipem mantiene anche al fianco dei propri clienti nel percorso di transizione energetica e decarbonizzazione, ed è tra i principali attori globali nello sviluppo di tecnologie in grado di catturare l’anidride carbonica, nel riciclo della plastica e nella costruzione di impianti di produzione di idrogeno green. Una diversificazione dei servizi in linea con il futuro del pianeta.

 
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