Questa mattina hanno scioperato i lavoratori di Euro Promos, azienda che appalta il servizio di pulizia degli asili nido comunali, con mansioni di accoglienza e assistenza. 40 i lavoratori, molti dei quali erano presenti questa mattina davanti al palazzo comunale insieme al sindacato USB. La richiesta politica, in primo luogo, è che l’ente internalizzi il servizio, ma – opzione più praticabile – che nel prossimo rinnovo contrattuale di dicembre il salario minimo sia equivalente a quello dei dipendenti comunali di livello più basso.
Il contratto applicato a questi lavoratori prevede una retribuzione base di 7,65 euro l’ora, che non viene corrisposta durante la chiusura delle scuole e non vengono riconosciuti contributi figurativi ai fini pensionistici. A questo, precisa Luca Erfini del sindacato USB, aggiungiamo che “tra le varie mansioni che vengono richieste all’azienda ci sono anche servizi extra come il trasloco mobili e le pulizie straordinarie; l’azienda ha dichiarato di avere personale dedicato, ma in tre anni di appalto nessuno ha mai visto le maestranze idonee e quindi le donne assumono lavori come facchinaggio, spostamento mobili e lavori in quota che comportano notevoli misure di sicurezza”.
Il tutto secondo le regole contrattuali del contratto multiservizi, che però è uno dei più poveri applicati in Italia, che non “garantisce un livello di reddito adeguato, in spregio alla Costituzione e senza contare che il lavoro part-time di queste donne è involontario, praticamente imposto dall’ agenzia”.
Segue la mobilitazione dei lavoratori, tra cui Celestina Villa, ex consigliere comunale che conosce bene i meccanismi che regolano i contratti e le possibilità che può avere l’ente locale nella stesura dei capitolati di gara. “Il fatto – afferma a proposito del lavoro femminile – che nel loro caso non vengano riconosciuti i contributi previdenziali figurativi penalizza ulteriormente queste lavoratrici, che dovranno lavorare ancora più a lungo, nonostante la tutela della donna e il riconoscimento del lavoro di cura che in questa società le donne hanno sempre fatto”. gbiagi
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