05/09/2024 11:30
Il Futsal Torrita ha acquisito il diritto di disputare i playoff interregionali tra le seconde classificate, piazzandosi seconda nel campionato regionale toscano, obiettivo già mancato lo scorso anno: decisivo fu il pareggio nella finale playoff con il Monsummano, che premiò la squadra allenata da Cristian Busato, volto sicuramente noto del panorama futsal nazionale. Ma qual è l’umore e la condizione del gruppo in vista di questa partita, che tra l’altro il Torrita giocherà in trasferta, quindi anche con il condizionamento che conterà in modo significativo il risultato della prima partita del torneo triangolare?
“L’umore è alto e c’è entusiasmo, dato che è un momento storico per il club, i playoff sono un obiettivo mai raggiunto. Buona anche la condizione, con il recupero degli infortunati (Derzaj a parte, il resto della rosa sarà a disposizione a Gubbio, ndr) assenti per buona parte della stagione, incidendo sull’andamento della squadra regolare. stagione’. Per quanto riguarda la prima partita sì, può essere condizionante ma non dobbiamo fare troppi calcoli e dobbiamo scendere in campo per vincere”.
– Fermo restando il valore del risultato raggiunto, ritieni che la tua squadra sia matura per il salto di categoria anche sulla base del livello raggiunto dalla C1 toscana?
“Se avessimo avuto tutti a disposizione durante la stagione probabilmente ora parleremmo di altro… ma questo è lo sport e voglio dire che i ragazzi che si sono trovati in questa situazione sono stati bravi a lavorare e a giocare ogni partita nel modo giusto” , senza far notare troppo le assenze, pur trattandosi di giocatori di categoria superiore”.
– Avevamo detto che la prima partita la giocherete a Gubbio, su un campo piccolo e sfidando una squadra che ha sfiorato la promozione in Serie B, perdendo per un solo punto. Quale atteggiamento sarà necessario per affrontare nel modo giusto questo delicato primo atto?
“Ci vorrà molta attenzione perché il San Martino è una squadra difficile da affrontare. Dovremo non avere paura di giocare e di portare in campo le nostre idee e, cosa non da poco, giocare con il cronometro perché, ahimè, in Toscana non esiste il tempo reale… e questo non è un dettaglio da poco. Oltre alla differenza nel numero degli allenamenti”.
– Quanto è stata importante l’esperienza che hai maturato a livello nazionale, non ultima quella di Rete Attiva, per il lavoro che hai svolto a Torrita e i risultati che ne sono derivati negli ultimi due anni?
“La mia esperienza da giocatore di Serie A prima e poi da allenatore di B e A2 è stata molto utile, soprattutto per portare una nuova mentalità e creare un ambiente professionale, cosa né facile né semplice; oltre a portare, grazie alle mie conoscenze, anche giocatori di categoria superiore per aumentare il livello non solo in campo ma anche nella gestione fuori campo. È stato molto importante aver vissuto determinate situazioni per poi saperle affrontare e superare nel modo giusto”.
