CREMONA – Si è svolto oggi, presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – Campus di Cremona, l’incontro. Patrimonio culturale e territorio. Cremona: il viaggio di una città e le sfide della contemporaneitàun seminario organizzato nell’ambito del Piano di Salvaguardia del Sapere Liuteria Tradizionale Cremonese, che dal 2012 è iscritto come patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO.
Dopo i saluti istituzionali, con un intervento video di Magda Landry, direttore dell’Ufficio UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa, che ha sottolineato quanto sia fondamentale il ruolo del Piano di Salvaguardia e delle comunità del patrimonio nel mantenere vivo il patrimonio immateriale, e un intervento del Comune di Cremona, al seminario hanno partecipato ospiti internazionali, legati alla dimensione UNESCO della valorizzazione e trasmissione del patrimonio patrimonio, docenti e professionisti, invitati a descrivere valori e percorsi di ricerca tra immateriale, contemporaneità, culture e politiche di sviluppo; è stato lui a introdurre e coordinare il dialogo Stefano Salisdel Domenica 24 ore.
L’incontro ha evidenziato gli asset fondamentali per costruire un futuro sostenibile che riesca a far dialogare arte, storia, turismo e artigianato, in un’ottica di relazioni e confronti continui, anche in una prospettiva sovralocale e internazionale.
La riflessione è iniziata evidenziando l’importanza della storia della liuteria per comprendere il presente della città, partendo da comunità, identità e tutela; è stata poi la volta di Liborio Stellino, Rappresentante permanente dell’Italia presso l’UNESCO, per mettere al centro il ruolo fondamentale e universale del patrimonio culturale, invitando le popolazioni a svolgere un ruolo attivo nel riconoscimento dei valori del patrimonio culturale: “Il patrimonio culturale immateriale dell’umanità si conferma anche oggi come veicolo privilegiato sia di identità e coesione sociale, nonché una naturale propensione alla condivisione e al dialogo, valori sempre più urgenti in un’epoca di tensioni e conflitti in preoccupante aumento. È quindi motivo di orgoglio e di speranza essere oggi a Cremona per testimoniare il rinnovato e fattivo impegno di una comunità e di un territorio per la tutela, la promozione e la trasmissione alle generazioni future di un patrimonio così unico, apprezzato in tutto il mondo e rappresentativo della Eccellenza italiana”.
Pier Luigi Sacco, Professore ordinario di Economia della Cultura presso l’Università di Chieti – Pescara, ha illustrato l’evoluzione dei distretti culturali di fronte alle sfide contemporanee; intervento in stretto collegamento con quello del professore di diritto ecclesiastico italiano e comparato Anna Gianfreda, che si è concentrato sui percorsi religiosi come sviluppo dei territori, un interessante esempio di turismo immateriale.
A seguire il professore Paolo Rizzi, di Economia Applicata e Marketing Territoriale, che opera da anni nei settori dello sviluppo locale e delle politiche territoriali, dell’economia sociale e del turismo; il suo intervento ha evidenziato le tappe salienti della trasformazione della città di Cremona anche come meta di viaggiatori attratti dalla musica, dalla liuteria e dalla cultura. La chiusura del dialogo è stata Noemi Satta, esperto di innovazione culturale e manager strategico, che ha sottolineato la dimensione relazionale del “laboratorio” cremonese, dove saperi e culture si incontrano per la creazione di politiche di coesione e di sviluppo.
Prosegue così il processo di riscrittura del futuro di Cremona con una visione lungimirante, innovativa e inclusiva. Capitale internazionale della liuteria per cinque secoli, oggi la città si presenta come un eccellente esempio di sinergia tra patrimonio culturale, artigianato, arte e turismo, capace di investire sulla sua comunità di liutai e sulla qualità del loro sapere.
Da tempo, infatti, i principali attori cremonesi puntano sulla cultura come occasione per costruire legami sociali e per pensare ad un nuovo tipo di sviluppo, più armonico, più ricco, e in particolare il lavoro degli ultimi anni è stato quello di costruire di un ecosistema cittadino che punta sulla ricerca, sulla formazione, sull’incontro tra liutai e laboratori di ricerca, sulla valorizzazione del patrimonio di conoscenza e cultura come occasione di crescita per gli artisti artigiani e per tutti coloro con cui Cremona instaura rapporti.