Cresce il valore dell’agroalimentare ma sos food tra Nutriscore e falsi – .

Cresce il valore dell’agroalimentare ma sos food tra Nutriscore e falsi – .
Cresce il valore dell’agroalimentare ma sos food tra Nutriscore e falsi – .

Il valore della filiera agroalimentare allargata sale a 620 miliardi di euro, con il cibo Made in Italy che assume un ruolo sempre più centrale per la crescita economica del Paese, ma è SOS cibo con crescente preoccupazione tra Nutriscore e falsi. Lo afferma l’analisi Coldiretti sui dati del centro studi Divulga diffusi in occasione dell’inaugurazione di Cibus, il Salone internazionale dell’alimentazione di Parma.

Il nutriscore resta un pericolo. L’etichetta a semaforo, che sembrava congelata, ma alla quale il Portogallo ha recentemente aperto le porte, unendosi a Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, è un sistema sostenuto dalle multinazionali che penalizza i prodotti simbolo della Dieta Mediterranea, non prevedendo informazioni ma lanciando l’allarme su alcuni prodotti per influenzare le scelte alimentari dei cittadini.

“I successi del Made in Italy a tavola sono indissolubilmente legati alla nostra agricoltura che ha da tempo inglobato quella parte dell’industria alimentare d’eccellenza, grazie anche a Filiera Italia, che ha basato il suo successo su prodotti 100% italiani. Garanzia di trasparenza verso i consumatori ma anche volontà di sostenere l’economia nazionale. Ci siamo battuti a tutti i livelli per frenare alcune distorsioni dell’UE che minacciavano il futuro dell’agroalimentare. Ci auguriamo che la futura Commissione faccia scelte più consapevoli e non ideologiche, risolvendo i problemi aperti che ancora gravano sui bilanci delle aziende agricole europee, ma anche affermando i principi di reciprocità delle regole e di trasparenza verso i cittadini su ciò che portano al servizio tavolo. Un obiettivo che la Coldiretti sostiene con una grande raccolta di firme nokafeinitaly per una legge di iniziativa popolare che impone l’obbligo di indicare l’origine su tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Ue”, spiegano Cristina Brizzolaripresidente della Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossadelegato confederale.

 
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