Addio alla fabbrica moresco a Vigevano. La storica azienda calzaturiera lombarda abbassa ufficialmente le serrande del suo stabilimento, dopo l’annuncio di marzo. Con la chiusura dello stabilimento produttivo sono iniziate anche le procedure per il licenziamento dei 59 lavoratori rimasti nell’edificio che chiuderà a settembre. Rimarranno comunque operative, anche se per poco tempo, le sedi con soli 21 dipendenti, visto il futuro trasferimento, sempre nel pavese.
L’azienda, appartenuta fino al 2020 alla famiglia fondatrice, è stata rilevata dall’istituto finanziario svizzero Hurley, che dopo l’incontro con i sindacati si impegnerà a versare entro la fine del mese le retribuzioni arretrate dei lavoratori di febbraio, marzo e aprile. Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, inoltre, le firme sindacali e azienda hanno raggiunto un accordo su indennità integrativa, TFR e ogni altra quota che verrà corrisposta in due tranches, la prima, pari al 30%, entro il 30 giugno prossimo mentre la seconda, pari al restante 70%, entro il 14 luglio. È stata introdotta anche una clausola di salvaguardia, qualora l’azienda risultasse inadempiente i lavoratori potrebbero pretendere i pagamenti in un’unica soluzione.
L’intenzione dietro l’operazione voluta dalla nuova proprietà svizzera è quella di puntare su una produzione green che non può essere implementata nello stabilimento di Vigevano. La produzione rimarrà interamente in Italia, sparsa in altre regioni. Il brand ha chiuso il 2022 con un fatturato di 26 milioni di euro, superando la cifra pre-Covid di 24 milioni di euro. Nonostante i licenziamenti, l’azienda pianifica nuove assunzioni in una fase di sviluppo che mira a raddoppiare i suoi 25 negozi monomarca nel mondo. (Tutti i diritti riservati)
Orario di pubblicazione: 05/09/2024 15:46
Ultimo aggiornamento: 05/09/2024 16:30
