morti asfissiati da idrogeno solforato – .

morti asfissiati da idrogeno solforato – .
morti asfissiati da idrogeno solforato – .

Tre dei cinque operai morti lunedì a Casteldaccia sarebbero rimasti asfissiati dai vapori di idrogeno solforato. Questo è quanto emerge – si legge nell’Adnkronos – daEseguita questa mattina l’autopsia dei primi tre. Domani verranno eseguiti gli altri due esami autoptici. L’idrogeno solforato è un gas altamente pericoloso per l’uomo, incolore, solubile in acqua e con una densità maggiore dell’aria, motivo per cui tende ad accumularsi poco negli ambienti chiusi. Come il serbatoio pieno di liquami. Le vittime avevano i polmoni bloccati.

La Procura di Termini Imerese ha affidato l’esecuzione degli esami autoptici a quattro medici legali tutti in servizio presso lo stesso istituto di medicina legale di Palermo che questa mattina hanno iniziato con le operazioni sui corpi di Epifanio Alsazia, Giuseppe La Barbera e Ignazio Giordano. Domani, invece, si procederà con i cadaveri di Giuseppe Miraglia e Roberto Ranieri.

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Al momento, nel registro degli indagati risulta iscritta una sola persona, ovvero il geometra Nicolò Di Salvo, 67 anni, titolare della Quadrifoglio Group, l’azienda di Partinico per la quale lavoravano quattro delle cinque vittime e che aveva percepito gli alimenti in quanto un subappaltatore. della rete fognaria dell’ex Amap comunale: i reati contestati sono quelli di omicidio colposo, con l’aggravante di essere stato commesso con violazione delle norme antinfortunistiche, e di lesioni personali colpose gravissime, con la stessa aggravante (un sesto lavoratore è stato ricoverato in fin di vita in terapia intensiva).

Intanto è stato dimesso questo pomeriggio l’operaio 39enne, Giovanni Scavuzzo, scampato alla tragedia e ricoverato nel reparto di Pneumologia del Policlinico diretto dal professor Nicola Scichilone. Tutti gli accertamenti e gli esami radiodiagnostici hanno accertato il buono stato di salute del paziente. In un’intervista con PalermoOggi ha raccontato quei momenti terribili: “Uno aveva la testa chinata, erano tutti morti”.

 
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