4 verso il processo, ma occultamento di cadavere accusati solo di un figlio e della sua compagna – .

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Soppressione di cadavere, truffa ai danni dell’Inps e uso improprio della carta di credito. Il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha chiuso le indagini preliminari sulla morte dell’81enne Bruno Delnegro, di Trani, ritrovato il 30 luglio 2022 lungo la strada che porta a Castrovalva, frazione di Anversa degli Abruzzi, avvolto in un lenzuolo e all’interno un sacco a pelo.

La Procura ha confermato le accuse a carico dei tre figli e della nuora: in particolare, uno dei figli e la compagna sono responsabili di soppressione di cadavere, truffa aggravata ai danni dell’INPS e utilizzo improprio del credito dell’anziano carta. Avviso di accertamento anche per gli altri due figli, accusati solo di truffa e di utilizzo della carta di credito. Per entrambi viene fatta cadere la complicità del delitto nella soppressione del cadavere, il cui nome è rimasto sconosciuto per otto mesi fino all’indagine dei Carabinieri che, nel luglio dello scorso anno, sono riusciti a ricostruire l’intera vicenda.

Secondo l’accusa, infatti, l’anziano – all’epoca costretto a letto e incapace di provvedere a sé stesso – sarebbe stato trovato morto nel suo letto da uno dei figli che, in collaborazione con la compagna, avrebbe deciso di sbarazzarsi del cadavere spogliandolo e mettendolo in un sacco a pelo, per poi abbandonarlo lungo una strada dell’Abruzzo, dopo aver percorso in auto circa 350 km da Trani. Tutto questo per poter continuare a percepire la pensione del parente di circa 3000 euro al mese, riuscendo a incassare complessivamente circa 60.000 euro con pari danno all’INPS.

Come detto, nel frattempo, si alleggerisce la posizione di due dei tre figli di Delnegro. Riguardo ad uno di loro, Benito Delnegro, gli avvocati Maurizio Sasso e Giancarlo Falco fanno sapere che «la cristallizzazione dell’ipotesi accusatoria consente di smentire le informazioni inizialmente fornite dai militari alla stampa, in cui la posizione di Benito veniva indebitamente associata a Delnegro la “soppressione e occultamento di cadavere”, con ingiusto discredito a danno del malato che riceve la stima dell’intera comunità in cui vive. Come più volte ribadito dall’origine di questa triste vicenda – e ora confermato con la conclusione delle indagini – Benito del Negro era assolutamente all’oscuro della scomparsa del genitore, con il quale non aveva avuto rapporti personali, e neppure telefonici, da parecchi anni. a causa di radicali differenze familiari che lo costrinsero ad allontanarsi dalla famiglia d’origine”.

«Appare chiaro, sul piano logico più che giuridico – concludono i due difensori di Benito Delnegro – che è stato accertato estraneo alla soppressione del cadavere».

 
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