Caterina Ambrosecchia a Torino, e poi a Matera, con “La prima immagine di Lei” – .

Un’altra storia, di quelle forti, che scava nell’anima e nella storia di donne che si trovano davanti a un bivio, spesso sole a decidere e che segnerà per sempre la loro vita e quella di chi ne raccoglierà l’eredità. E “Maddalena di Dio”, protagonista del romanzo “La prima immagine di lei”, della scrittrice materana Caterina Ambrosecchia, è una figura che farà riflettere i lettori al Salone del Libro di Torino, nel padiglione della Regione Puglia domenica 12 maggio, e poi sabato 18 a Matera presso Palazzo Bernardini, per la carica emotiva che porta con sé, pagina dopo pagina. E, del resto, l’immagine di copertina, della casa editrice Gelsorosso, ne è la conferma. Con una donna seduta con la testa chinata su una sedia a pensare, tra sensi di colpa e mille “perché”, che la rincorrono ogni volta che pensa al visino di quella bambina, lasciato davanti alla basilica di San Petronio, il santo “giusto”. dei bolognesi. I Petroniani che hanno saputo costruire e ricostruire pietra su pietra, come quel bambino abbandonato legato a un ricordo, a un destino in attesa di compiersi. Ricordando, forse, “Maddalena” e ciò che ha rappresentato come donna e come seguace di Cristo, tra le poche ad assistere alla Crocifissione e alla Resurrezione. Tutto scritto. Forse. Ma vi invitiamo a leggere il romanzo di Caterina Ambrosecchia per saperne di più.

SINOSSI: Il suono di passi affrettati riempie le strade umide e silenziose di Bologna. Una donna, sola nella luce dell’alba, cammina lungo via San Vitale. Le sue braccia, sottili ma forti come le sue radici, cullano una bambina. La donna ora è ferma, gli occhi umidi fissano senza espressione il portale della Basilica di San Petronio, verso cui è diretta.
Un ultimo bacio sulla piccola fronte, un’ultima visione di quel viso bianco, poi si guarda intorno e si disperde cauta tra le vie porticate della città.
Così ebbe inizio la vita di Maddalena Di Dio.
La bambina cresce in un istituto tormentato da quell’antico rifiuto che ha scavato in lei solchi profondi che la imprigionano. Ormai adulta, l’incontro fortuito con Pietro le regala una gravidanza inaspettata che decide di portare a termine da sola, nell’illusione che sia quell’occasione di libertà capace di trasformarla in ciò che non è mai stata.
Il suo passato, però, si scontra con il presente. La nascita di Marta, infatti, esacerba tutte le paure, le debolezze e le ossessioni di Maddalena. Niente può salvarla dalle sue dipendenze e dal suo senso di inadeguatezza, nemmeno la presenza di Niccolò che irrompe nella sua vita.
La fuga di Marta è uno spartiacque nella narrazione. Ora è Marta a dare voce ai suoi ricordi e all’attualità della sua vita, donando alla storia un finale profondo, denso e inaspettato.

LA BIOGRAFIA

Caterina Ambrosecchia
È nata a Matera, dove vive e insegna Scienze Umane e Sociali e Psicologia. Laureata in Filosofia all’Università di Bari, ha pubblicato Sedano 40, raccolta di aforismi e racconti, e Ibraforever. Manuale semiserio di un amante del calcio, un libro sul mondo del calcio e della scuola. Con Gelsorosso ha pubblicato: La donna giusta (2017) e Sette secondi (2018). Nel 2020 il suo racconto “Il viale delle nuvole soffici” è stato inserito nell’antologia Futuro anterior. La vita che verrà in 21 racconti curati da Michele Marolla, pubblicati anche da Gelsorosso. La prima immagine di lei è il suo terzo romanzo.

 
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