Gelosia e minacce al convivente. “Sei carne morta” – .

Gelosia e minacce al convivente. “Sei carne morta” – .
Gelosia e minacce al convivente. “Sei carne morta” – .

UN incubo senza fine fuori e dentro la casa, che l’ha catapultata in un vita quotidiana piena di terrore, prostrazione E asservimento Fra insulti, minacce E battendo dal compagno convivente Quello voleva controllare la loro vita in modo spasmodico.

È cosa, in mezzo Settembre 2018 E Agosto 2020era costretto a viverne uno Donna ferrarese di 45 anni per mano di a Uomo di 46 anni di nazionalità italianaa cui ieri (Giovedì 9 maggio) ha il giudice Alessandra Martinelli del tribunale di Ferrara condannato a tre anni con l’accusa di maltrattamenti.

Quella dell’uomo, secondo quanto affermato nel corso il suo intervento di Sara Brunolegale che ha assistito la donnaera “UN gelosia morbosa“. Era “ossessionato” a tal punto che imporle di fare la spesa entro un certo tempo massimocontrolla la sua borsa, il telefono e le ricevute perché sospettava che potesse avere un’altra relazione.

“IL privato della compagnia di uomini e donne O solo per chiacchierare” ha aggiunto l’avvocato, che ha anche evidenziato come si trovava “sostanzialmente mantenuto” da lei e “le chiedeva spesso soldi” e “se non li trovava era meglio che non tornasse a casa perché le ha messo le mani addosso“.

Tutto, secondo la ricostruzione della Procura di Ferrara, ebbe inizio il 15 settembre 2018, quando gli agenti della Polizia di Stato soccorsero la donna molto spaventata a causa di un litigio con l’uomo, che l’aveva pesantemente insultata e spintaal punto da costringerla a passare la notte a casa della madre: lei è lì primo avvertimento di quello che sarebbe successo nei mesi successivi.

Infatti, due mesi dopo, il 25 dicembre, la polizia è intervenuta nuovamente su richiesta di un uomo, che aveva chiamato dicendo di aver prestato assistenza ad un donna in difficoltà. Una volta giunti sul posto, la donna riferisce di essere stata strattonata al collo dal suo compagnoQuello le avrebbe anche rubato il telefonocausandole un trauma secondario alla testa e al viso.

Oggetto della discussione, secondo quanto spiegato in aula dalla vittima nel corso delle precedenti udienze, è stata la presenza della madre al pranzo Natale. Ma la situazione era degenerare e lui l’aveva aggredita, tirandole i capelli, scuotendo la testa E afferrandola per il collodi fatto, costringendola al ricovero al pronto soccorso.

Atteggiamenti violenti dell’uomo non si placano nemmeno con il nuovo anno. È il 2 agosto 2019 quando interviene la polizia per una rissa in stradaallertato dallo stesso imputato che, nonostante la presenza degli agentioffende e minaccia la donna davanti ai loro occhi.

“Se esci ti ammazzo”, “Ti taglierò la testa“, “ti spacco la faccia”, “sei morto appena esci di casa domattina”, “Appena la polizia se ne va ti ammazzo” le dice in quei momenti, ignorando l’invito dei poliziotti a calmarsi. Inizialmente gli uomini del 113 lo convincono ad allontanarsi da lei ma, dopo un’ora, si presenta nuovamente in casa sua, dove è suo ospite, e ricomincia a minacciarla.

Viene così portato alla stazione di polizia e denunciato in stato di libertà per minacce.

Sei giorni dopo, la storia si ripete ancora. Operatori della Polizia di Stato raggiungono l’abitazione della vittima e trovano i due per strada, intenta a litigare per i suoi attacchi di gelosia, diffidente perché – secondo lui – lei era solita allontanarsi di notte.

È sempre lì gelosia coinvolta anche poche settimane dopo. Secondo quanto ricostruito, nella serata del 20 agosto, l’uomo si vede alcune foto scherzose di lei con un ragazzo sul cellulare del 45enne e inizia a prometterlo a entrambi fare una brutta fineurlando “ti ammazzo”, “Mescolo le tue ossa“, “Ti taglio la testa”.

Il giorno successivo, il 21 agosto 2019la discussione riprende mentre i due restano solidopo che sua madre è uscita di casa. La prende a calci e la sbatte a terra e poi le ruba il cellulareprima di andarsene.

Esattamente un anno dopo, il 22 agosto 2020Otto giorni prima di rimostranza sportchiede la donna anche aiuto e protezione al prossimodopo una discussione senza violenza fisica, che però l’aveva spaventata per il tenore degli insulti e delle minacce.

Se te ne vai ti spacco la testa” E “sei carne morta“le dice, geloso del figlio della vecchia signora residente in un comune della provincia al quale tu, dal marzo di quell’anno, aveva iniziato a fare l’assistente, ricevere ospitalità in cambio di dormire lì tutta la settimanadal lunedi al sabato, evitando così di dover fare i pendolari tra casa e lavoro.

Alla fine la chiude in casa una discussione in cui la donna glielo fa sapere che se ne sarebbe andata e lo avrebbe lasciato solo. Ma lei, approfittando del fatto che lui deve andare in bagno, ci riesce lasciare l’appartamento e chiedere aiuto al tuo vicino.

In aula, il signore che l’aveva aiutata chiedendo un intervento della polizia, lo disse, una volta scoperto che la donna lo aveva trovato rifugio nel suo appartamentol’uomo aveva cominciò a minacciarli entrambidando calci e pugni alla porta.

Dopo quell’episodio, non senza difficoltà, il 45enne riesce a salire sull’autobus e andare a casa della donna di cui era badante. Da quel momento, i due non si vedono più per un anno. In effetti, continua a farlo lavorare dalla vecchia Fino a Ottobre 2021quando quest’ultimo è ricoverato in una struttura, ma anche in quei mesi continua ricevere comunque pressioni dell’uomo tramite l’app Messenger e numerose chiamate al suo cellulare.

Nell’ottobre 2021, senza un posto sicuro dove stare, si ritrova così costretto a tornare a casa Insieme al suo ‘boia‘ che, un anno dopo, nel novembre 2022, compiendo azioni di disturbo attraverso commenti denigratori sui social network, è riuscito a farla licenziare dalla casa di riposo dove era stata assunta e dove, nel frattempo, aveva ho trovato “vitto e alloggio”.

Tornò di nuovo a vivere con l’uomo per alcuni giornila storia finisce solo quando, con una scusa, ci riesce chiedi al suo aguzzino permesso di uscire e si rifugia in a bed&breakfast trovato dal Women’s Justice Centerdove rimane per venti giorni, prima vai a vivere con sua madrecon il quale vive ancora oggi.

 
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