a Faenza risorge il distretto del gusto con il ritorno di O’ Fiore Mio Hub, Caridi in espansione a Imola e Lowe in centro – .

a Faenza risorge il distretto del gusto con il ritorno di O’ Fiore Mio Hub, Caridi in espansione a Imola e Lowe in centro – .
a Faenza risorge il distretto del gusto con il ritorno di O’ Fiore Mio Hub, Caridi in espansione a Imola e Lowe in centro – .
Riccardo Isola – Cresce l’attesa per i “gustanauti” e gli amanti delle cose buone, non certo solo faentini, che il rinascimento del quartiere del gusto Manfrediano, quello situato ai margini del quartiere A, tra via Ponte Romano e corso Saffi, ritorni a risorgere al più presto possibile. Molti ce l’hanno fatta, vedi la pasticceria di Sebastiano Caridi, altri si sono dovuti trasferire, come Lowe, qualcuno ha addirittura aperto da zero, leggi Moscone, ma c’è una di queste punte di diamante che è ancora desiderosa di poter riproporre il proprio pensiero in mordere il prima possibile. Ad un anno dall’alluvione, infatti, l’Hub di Davide Fiorentini non ha praticamente mai smesso di sfornare prelibatezze. Purtroppo non nella stanza all’ombra dell’argine del Lamone ma in laboratori “improvvisati”. Negli ultimi giorni però è arrivata la notizia che la certezza della sua riapertura finalmente c’è ed è ufficiale.

RITORNO O’ FIORE IL MIO HUB

O’ Fiore Mio Hub risorgerà. Sempre lì. Sempre con la stessa squadra. Con la stessa determinata frenesia di proporre pane e derivati ​​con tutte le maiuscole possibili. Entro l’autunno, al massimo all’inizio del prossimo inverno, il re indiscusso della lievitazione faentina e non solo, Davide Fiorentini, tornerà a sfornare i suoi fragranti pani e tiere, i suoi croccanti e burrosi croissant, i suoi delicatissimi ma gustosi quadrotti di pizza. a O’ Fiore Mio, in quello che è stato uno spazio-contenitore anche diffusore di una semantica palatale ancora inedita in questa parte di Romagna. Insomma «O’ Fiore Mio Hub» risorgerà come un’araba fenice della bontà. «Finalmente – commenta lo stesso Fiorentini – abbiamo trovato una soluzione con i proprietari dell’immobile per avviare il processo di riorganizzazione dell’Hub. Ci vorrà ancora un po’ di tempo, ci vorranno tante risorse, per le quali aspettiamo ancora di capire se arriverà anche l’indennizzo statale, ma la determinazione e l’energia per ripartire ci sono tutte”. Un ritorno graditissimo e gustoso, molto atteso e che è davvero simbolo di rinascita. «Il fiume che attraversa la città – commenta Fiorentini – deve, sulla scia di quanto sta accadendo in tutta Europa, essere visto come una risorsa e non come un nemico che porta terrore e distruzione. Vogliamo dimostrarglielo tornando ad aprire l’Hub, dov’era e com’era”.

CARIDI SBARCA A IMOLA
«Crederlo è ancora una cosa incredibile. In 28 giorni siamo riusciti, grazie a tanti preziosi aiuti, a rimetterci in piedi. Da lì è subito iniziato il nuovo percorso, puntando ancora di più sulla qualità. Del resto – conferma il pasticcere Sebastiano Caridi – mi sono sempre piaciute le sfide difficili. Nel mio piccolo credo di essere stato un esempio, ho ricevuto tanti attestati di stima, e per questo sono orgoglioso del lavoro svolto e della squadra che lavora con me. Avanti così”. E le sfide non sono finite per Caridi. Infatti recentemente si è rilanciata. Il pasticcere e la sua azienda hanno infatti ottenuto la gestione, e la costosa ristrutturazione che dovrà intraprendere, dello storico ex bar Bacchilega di Imola. Città trait d’union tra le due capitali della pasticceria già siglata da Caridi visto che oltre a Faenza da qualche anno c’è anche un punto nel capoluogo emiliano. «Non ci fermiamo mai e questa nuova sfida ne è un esempio – spiega – perché è nel nostro DNA imprenditoriale. L’importante è non perdere mai la visione che sta alla base del nostro lavoro che è regalare emozioni al palato, qualità e sempre ricerca nel campo della pasticceria”.

BASSO IL MARE IN CENTRO
Infine il «Sapore di mare» faentino. Quel tocco iodio che prende il nome di Lowe. Gianluca Gangetti, titolare del ristorante specializzato soprattutto in piatti di pesce, ha riaperto a ottobre in via Nazario Sauro dopo aver dovuto abbandonare il locale di corso Saffi pesantemente colpito dall’alluvione di metà maggio. «Siamo molto contenti e soddisfatti di come stiamo lavorando in questa location. Abbiamo messo il cuore nella storica location, e l’ho lasciato lì un po’, ma non vedevo l’ora dei ristori che non si vedono, dei tempi burocratici infiniti. O decidevo di non riaprire più oppure dovevo trovare il modo e il luogo giusto per ricominciare. Così è stato – aggiunge con grande soddisfazione – e oggi possiamo solo dirci molto soddisfatti”. Con l’arrivo dell’estate Lowe aggiunge un ulteriore passo alla sua proposta. Infatti, non solo all’interno della location invernale, ma da qualche giorno è possibile vivere le avventure a tema pesce anche nell’area esterna. «Una possibilità – conferma Gangetti – che cercavamo fin da quando è nata l’idea ma che nella “vecchia” sede era praticamente impossibile da realizzare. Oggi anche questo sogno diventa realtà e questo non può che confermare che la direzione intrapresa è quella giusta che perseguiamo con determinazione e voglia di offrire sempre una proposta di qualità”.

UNA MOSCA SUL LAMONE
Finalmente, da poche settimane l’apertura, in questo spazio urbano martoriato dall’alluvione dello scorso maggio, di un nuovo locale dedicato esclusivamente al mondo e alle interpretazioni gourmet del simbolo dello street food romagnolo per eccellenza: la piadina. Moscone, creato da quattro amici e soci, è l’ultimo locale sorto lungo le mura Mittarelli che riproduce le atmosfere tradizionali della riviera adriatica con stile architettonico, culinario e scenografico. Piadine e calzoni artigianali che da settimane stanno facendo breccia tra i cittadini faentini e che, per chi resta in balia della tempesta della fame, sono diventati un vero e proprio faro a pochi passi dal Lamone.

 
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