Pichi pronto per il bis – .

È stato uno dei giocatori più costanti di questa stagione agonistica, Tommaso Pichi insieme a FabrizioTrapani ha servito come professore del gruppo. Non è un caso che sia un professore protagonista anche qualche anno fa all’Eredità dove fu campione per tre serate. Il cestista ha disputato una buona stagione ad Avellino e non è un caso che la proprietà e l’allenatore Sanfilippo abbiano il desiderio di riconfermarlo. Le parti ci stanno lavorando, sono in contatto e pronte a trovare l’accordo per una nuova stagione al PalaDelMauro.

Tommaso, si è conclusa una stagione intensa, si poteva fare di più?

«Ci ​​resta sicuramente l’amaro in bocca, c’è rammarico perché per come è iniziato il play-in Silver ci aspettavamo qualcos’altro. I punti persi in casa contro il Milazzo sono stati pesanti, ma purtroppo è andata così. Quella sconfitta è un grande rammarico, ma più passano i giorni più ci sono le condizioni per un buon futuro, dopo una stagione iniziata con tanti punti interrogativi. La leggerezza con cui è stata affrontata la stagione è stata un vantaggio e il bilancio è positivo”.

Qual è la fotografia della stagione?

«L’abbraccio sotto la tifoseria è un po’ l’immagine che mi rimane, vincere l’ultima gara senza sapere come sarebbe andata a finire. Penso che questa sia la foto del campionato”.

Mister Sanfilippo ha detto che ad agosto quando sei stato convocato aspettavi ancora Avellino. Cosa ti ha convinto ad accettare la proposta di Scandone?

«La situazione era un po’ strana, venivo al Pescara da due anni ma non avevo voglia di continuare. Sapevo dell’interessamento di Avellino, il mio agente mi ha trattenuto più del necessario, poi mi ha fatto il nome di Scandone e poi ho deciso di accettare. Ho parlato molto con l’allenatore e per il prossimo anno immagino che potremo fare meglio. La città ha risposto bene dopo tanti legittimi punti interrogativi. Era l’anno zero, ora puntiamo all’anno uno”.

A che punto sono le trattative per il rinnovo?

“Ci abbiamo messo un po’ di tempo, ma la trattativa è viva”.

Quest’anno non c’erano aspettative, ma il prossimo anno sarà diverso in un campionato che potrebbe alzare il proprio livello

«Bisogna vedere quale sarà la competitività del torneo. Ci siamo costruiti passo dopo passo. La fiducia che ho nell’allenatore mi fa pensare che potrà inventarsi qualcosa di diverso, penso che l’obiettivo della società sia quello di migliorare la squadra”.

L’azienda è ripartita da zero, investendo in uno sport che è sempre stato in perdita. Che voto diamo al club?

«Andando oltre i numeri, l’impegno è stato notevole, al di là dell’esborso finanziario. Una famiglia combattiva, fianco a fianco in tutto. Rinasce il nome Scandone, un nome evocativo. L’azienda ha dato credibilità al progetto, sicuramente c’è voglia di consolidarsi”.

 
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