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SAN BENEDETTO – «Il progetto di Ciarrocchi si inserisce perfettamente nel quadro normativo dell’articolo 5 del decreto legislativo 38». Parole di Aldo Manfredi presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, professore di diritto penale dell’economia all’Università D’Annunzio e designato dal presidente della FIGC Gabriele Gravina nella commissione di studio per la riforma del diritto sportivo e in particolare degli impianti.
La legislazione
Si torna a parlare della questione Ciarrocchi, cioè del progetto di riqualificazione e ampliamento presentato dal presidente Massi, e questa volta se ne occupano coloro che si sono seduti al tavolo della commissione e del gruppo di lavoro chiamati a redigere il nuovo decreto che regola gli sportivi degli impianti. «L’articolo 4 del decreto 38 – spiega il magistrato – detta le linee generali a partire dalla presentazione del progetto che può comprendere non solo impianti sportivi ma anche aree complementari a valenza turistica e ricreativa. Per poi arrivare all’articolo 5 rivolto alle associazioni sportive dilettantistiche che prevede un percorso agevolato per le società che intendono realizzare interventi sugli impianti. Cosa è richiesto? La presentazione del progetto preliminare con piano di fattibilità per la riqualificazione e l’ammodernamento della struttura. La finalità richiesta è quella dell’aggregazione giovanile, quindi nel caso di Ciarrocchi ci sarebbero tutti i requisiti”. Il Comune dal canto suo è chiamato a valutare l’interesse pubblico. Al riguardo l’articolo 4 precisa che la valutazione pubblica è influenzata dall’importanza e dal radicamento sociale che l’impresa ha nel territorio. Qui non ci sarebbero dubbi sul valore della Sambenedettese nel tessuto cittadino. Per quanto riguarda i tempi dell’incarico, dipende dall’investimento, visto un impegno finanziario da parte del privato di 2,5 milioni di euro, come nel caso di Ciarrocchi, una gestione quarantennale sarebbe pienamente accettabile. Inoltre la normativa semplifica e velocizza le procedure anche in deroga. Dubbi erano stati sollevati dalla maggioranza Spazzafumo riguardo garanzie e tutele da parte del Comune. A questo proposito il giudice Manfredi spiega: «La garanzia è data dal piano economico-finanziario che viene presentato a ridosso del progetto. Inoltre l’impianto resta in mano al Comune anche se dovesse cambiare il management della società che lo gestisce”.
La posizione
A difendere la posizione dell’amministrazione comunale è l’assessore allo sport Cinzia Campanelli che spiega: «Verrà costituito in Comune un gruppo di lavoro ad hoc composto da tecnici delle diverse aree coinvolte con il compito di esaminare nel dettaglio eventuali proposte nell’ambito delle diverse e profili complessi, con la consapevolezza che questa innovazione legislativa può costituire una grande opportunità per San Benedetto. Per quanto riguarda Ciarrocchi stiamo esaminando con grande attenzione e interesse il progetto presentato dall’azienda”.
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Corriere Adriatico