mini spiaggia ed effetto sardine, c’è il rischio fuga e rimborsi – .

mini spiaggia ed effetto sardine, c’è il rischio fuga e rimborsi – .
mini spiaggia ed effetto sardine, c’è il rischio fuga e rimborsi – .

ANCONA – «Cercheremo di dare un ombrello a tutti ma potrebbe esserci qualche inconveniente. La spiaggia non è più quella dell’anno scorso.» L’erosione corre veloce a Portonovo, tanto che gli operatori sono ormai costretti a rivolgersi ai clienti per avvisarli della debole spiaggia. È il caso di Maurizio Sonnino, titolare della Capannina, che nei giorni scorsi sta contattando chi ha già prenotato un ombrellone nel suo stabilimento. Spiega che «non posso permettermi di perdere clienti ma era giusto dire che la situazione potrebbe essere un po’ spartana, con qualche inconveniente».

Gli ostacoli

Come lo spazio ridotto al minimo indispensabile, con ombrelloni ravvicinati e un notevole dislivello tra l’inizio e la fine della spiaggia. E «nel caso in cui ciò non dovesse accontentare i clienti, ci siamo offerti di restituire la caparra a chiunque ne faccia richiesta» anticipa Sonnino. Anche se per ora, per fortuna, “tutti sono stati molto comprensivi”. Dopotutto, ciò che sta accadendo nella baia è incredibile e sfugge al controllo dei bagnanti.

I numeri scioccanti

«Abbiamo perso 2mila metri cubi di spiaggia» dice Sonnino. Una decina di metri circa, con un passo pronunciato che cristallizza quanto lontano ha osato spingersi la forza del mare. «Non toglieremo l’ombrellone a nessuno, ci adatteremo perché questo è il nostro lavoro, adattarci per rendere felici i clienti» sottolinea il titolare della Capannina. Anche se diventa ogni volta più difficile farlo. «La spiaggia non è la stessa dell’anno scorso, lavoreremo nei limiti di quello che la spiaggia rimasta ci consente» avverte. Le cose non vanno meglio al Forte Napoleonico. «La situazione è brutta. Tre anni fa è crollato un muro e sta per crollare ancora” testimonia il titolare, Eros Renzetti. Con evidenti problemi di immagine. I clienti “ci dicono che è tutto bellissimo, che il cibo è buono e l’ospitalità è ottima ma che la spiaggia è bruttissima” dice Renzetti. Il che per una località che ha fatto del bellissimo mare il suo asso nella manica, è un problema non da poco. «Potremmo fare molto di più» rimarca il titolare del Fortino. E con la stagione ormai alle porte, le possibilità di riparare il danno diventano ogni giorno sempre più sfumate. Il ripascimento “dovrebbe essere fatto a metà maggio” secondo Sonnino. Un termine irrealistico, oggi. «La Regione ci ha detto che se si farà, lo si farà a fine giugno» aggiunge. Troppo tardi per quelle fabbriche che sono pienamente operative dalla fine di maggio. Il problema, quindi, è che il nutrimento è solo una toppa. «Ci ​​auguriamo che venga portato a termine al più presto un progetto di difesa del litorale di Portonovo» è l’auspicio di Renzetti. Insomma, gli operatori chiedono una soluzione definitiva. Sono state proposte diverse soluzioni, che secondo il titolare del Fortino “vanno tutte bene purché risolutive”. Anche perché «credo che tanti piccoli interventi rischino di causare danni all’ambiente molto più di un singolo intervento, lasciando poi che la natura faccia il suo corso». Senza contare che, ad oggi, la situazione delle spiagge va valutata anche in termini di pericoli a cui vanno incontro i bagnanti. Davanti al Fortino, ad esempio, «ci sono tratti in cui rimane solo un grosso selciato». Una spiaggia fantasma che rischia di far scivolare i meno attenti o di bloccare anziani o disabili. L’appello è per la difesa del litorale. “Non lasciamolo in balia di se stesso” è il monito di Renzetti.

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Corriere Adriatico

 
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